Il ddl Anticorruzione è legge. L'Aula della Camera ha definitivamente approvato il testo con 304 voti a favore, 106 contrari
e 19 astenuti. «Per noi questa è una legge molto importante. Il mio primo pensiero va ai giovani italiani ed al loro futuro».
Lo dice nell'Aula della Camera il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede prima del voto finale sul ddl anticorruzione.
Il disegno di legge con le misure contro i reati nella Pubblica amministrazione, sulla prescrizione e la trasparenza dei partiti
e movimenti politici è stato approvato senza correzioni rispetto al testo licenziato da Palazzo Madama, dove è stata soppressa
la misura sul peculato introdotta in prima lettura, con il voto segreto e il no di Governo e maggioranza.
Anche in terza lettura è stato peraltro ripresentato un emendamento teso a rivedere le norme sul peculato 'cassate' dal Senato, ma questa volta la maggioranza ha superato la prova del voto segreto senza sorprese.
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Le nuove misure
Il provvedimento dispone tra l'altro l'inasprimento delle pene accessorie, il cosiddetto 'Daspo anticorrotti', e l'introduzione
della figura dell'agente sotto copertura. Previsto anche l'adeguamento degli strumenti di contrasto a quelli previsti da
convenzioni internazionali.
Le novità sulla prescrizione, che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2020, sono state introdotte durante l'esame in prima
lettura alla Camera e prevedono tra l'altro che il corso della prescrizione venga sospeso dalla data di pronuncia della sentenza
di primo grado, sia di condanna che di assoluzione.
Il provvedimento prevede inoltre l'obbligo per i partiti di pubblicare sul sito internet informazioni sui candidati e sui
contributi ricevuti nonche' disposizioni in materia di trasparenza delle fondazioni politiche.
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