Ora l'azione di governo «può proseguire a pieno ritmo senza gli effetti pregiudizievoli che una procedura di infrazione avrebbe comportato rispetto alle prerogative nell'esercizio di politica economica per un governo che vuole realizzare il cambiamento». Dice così al Senato il premier Giuseppe Conte nella sua informativa all'esito della trattativa con l’Ue. Negoziato nel quale è stato raggiunto «un punto di equilibrio sostenibile, attestandoci su uno scostamento che rimarca oggettivamente un valore comunque superiore a quello considerato idoneo dalla Commissione per chiudere la trattativa senza rischiare la procedura».
Ma «senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato gli italiani con il voto del 4 marzo». In Aula adesso Conte aggiunge scandendo bene le parole che «reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti», dunque nessun rinvio rispetto a quanto anticipato nelle fasi iniziali dal governo. «La stima economico finanziaria delle misure che avevano maggiormente attirato l'attenzione dei nostri interlocutori europei, che ha richiesto tempo, ha rilevato che le risorse sono inferiori a quelle previste. Ciò ha permesso di ridurre il disavanzo dal 2,4% a circa il 2,04% senza modificare né i contenuti, né la platea, né i tempi di realizzazione delle due misure». L'ammontare dei saldi ridefiniti è pari 10 miliardi e 254 milioni nel 2019, 12 miliardi e 242 milioni nel 2020, 15 miliardi e 997 milioni nel 2021.
Questa mattina il presidente del Consiglio ha inviato alla Commissione europea la lettera in cui viene illustrata la nuova proposta italiana sulla legge di Bilancio. «Oltre a nuove quantificazioni ho rilevato che le modifiche dovranno tenere conto dell'evoluzione del quadro macroeconomico e del suo peggioramento dovuto al rallentamento in particolare del commercio internazionale. Il rallentamento del ciclo porta il Pil all'1% per l'anno prossimo, una variazione che si ripercuote, per alcuni versi anche positivamente, sui saldi di bilancio e sul saldo strutturale».
Nell'ambito dell'accordo con l'Ue sulla manovra verrà «incrementato il prelievo nel settore dei giochi». Tra le misure previste
è compresa anche l'istituzione di una imposta sui diritti digitali e che superino determinate soglie. L'Italia ha «l'esigenza di presentare un piano di interventi straordinari per le infrastrutture viarie e contro i rischi
di dissesto idrogeologico e su questo abbiamo ottenuta la flessibilità rispetto al patto di stabilità e crescita» ricorda
ancora Conte. Arriva anche una rimodulazione delle disponibilità di cassa del fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale
per 800 milioni di euro nel 2019 ma questa programmazione non pregiudicherà i progetti già programmati né
quelli nuovi. «Su questo punto c'è l'impegno pieno di tutto il governo e mio personale per intervenire in corso anno per risorse
suppletive, se necessarie» chiarisce il premier.
In ogni caso, assicura il presidente del Consiglio, gli effetti del complesso degli interventi sui conti pubblici saranno monitorati «in maniera rigorosa». Allo scopo di assicurare il conseguimento degli obiettivi programmatici di bilancio il governo ha previsto una norma per l'accantonamento temporaneo di una parte di alcuni specifici stanziamenti per l'importo complessivo di due miliardi. «Le somme accantonate saranno rese disponibili nel caso in cui il monitoraggio sui conti certificherà gli obiettivi di bilancio».
Per la prima volta la legge di bilancio italiana viene varata a #Bruxelles. Sovranisti senza sovranità. Lo sforzo e… https://twitter.com/i/web/status/1075359733958230016
– Paolo Gentiloni(PaoloGentiloni)
Gentiloni: è prima manovra varata a Bruxelles
Via Twitter, l’accordo in extremis con Bruxelles al centro dell’intervento di Conte a Palazzo Madama finisce nel mirino dell’ex
premier dem Paolo Gentiloni. «Per la prima volta la legge di bilancio italiana viene varata a Bruxelles. Sovranisti senza
sovranità. Lo sforzo economico di sei anni liquidato in sei mesi», commenta Gentiloni.
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