BRUXELLES - La Commissione europea ha dato oggi un via libera prudente e condizionato al bilancio italiano per il 2019, dopo
un negoziato tra Roma e Bruxelles particolarmente lungo e sofferto, e conclusosi ieri sera. L'accordo tra le parti ha scongiurato
per ora l'apertura di una procedura per debito eccessivo. L'esecutivo comunitario ha però avvertito in una conferenza stampa
che intende seguire da vicino l'approvazione e l'applicazione delle misure di finanza pubblica.
L'intesa raggiunta tra Roma e Bruxelles sulla Finanziaria per l'anno prossimo “non è ideale”, ha detto il vice presidente
della Commissione europea Valdis Dombrovskis, che in tre diverse circostanze ha sottolineato come la scelta di non raccomandare
l'apertura di una procedura per debito eccessivo valga “per ora”. L'esponente comunitario ha precisato che la Commissione
intende rimanere “vigile” mentre il bilancio è in procinto di essere discusso in Parlamento a Roma.
In ottobre, il governo Conte aveva presentato un bilancio con un deficit nominale del 2,4% del Pil, in aperta violazione del Patto di Stabilità. Addirittura, la Finanziaria prevedeva un deterioramento del deficit strutturale,
al netto dell'andamento del ciclo economico, dello 0,8% del Pil. Bruxelles e Roma hanno trovato un accordo che prevede un
deficit nominale del 2,04% del Pil e un disavanzo strutturale stabile rispetto a quest'anno.
Nella sua conferenza stampa a Bruxelles, il vice presidente Dombrovskis ha precisato che la Commissione ha comunque tempo
fino a 1° febbraio per eventualmente raccomandare al Consiglio l'apertura di una procedura per debito eccessivo. “Se le cose
non dovessero andare per il verso giusto possiamo riaprire il dossier in gennaio”. Ha poi aggiunto che il monitoraggio “nel
breve termine” riguarderà “in primo luogo l'iter di approvazione della Finanziaria in Parlamento”.
A questo riguardo, il commissario Moscovici ha assicurato che il monitoraggio non sarà “sospettoso” (suspicieux, in francese),
ma neutro. La Commissione avrebbe voluto una riduzione del deficit strutturale. I due commissari hanno ammesso che Bruxelles
ha dovuto accettare un compromesso. “Dobbiamo anche notare che la parte italiana aveva iniziato le discussioni, sottolineando
che non avrebbe modificato il testo, neanche di un euro…”, ha detto Valdis Dombrovskis.
Il commissario Moscovici ha ribadito che le scelte comunitarie sono pienamente rispettose delle regole di bilancio. Bruxelles
ha fatto notare che il governo ha accettato una clausola del valore di due miliardi di euro di tagli alla spesa che entrerebbe
in vigore nel caso di una deriva dei conti pubblici. In particolare, l'accordo si basa su una revisione al ribasso delle stime
di crescita, su nuova flessibilità di bilancio per eventi eccezionali, e su un rinvio dell'entrata in vigore di misure particolarmente
costose.
A questo proposito, lo sguardo corre al reddito di cittadinanza e alla riforma pensionistica. In questo senso, il vice presidente Dombrovskis ha ammesso che il bilancio “non è l'ideale” perché il problema di una spesa
strutturale assai più elevata di prima si porrà comunque nel 2020-2021. “Il governo dovrà compensare i nuovi costi”, ha avvertito.
Per il 2019, ha concluso l'ex premier lettone, le misure addizionali trovate dall'Italia per evitare sanzioni comunitarie
ammontano a circa 10 miliardi.
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