L'analisi costi-benefici commissionata dal governo per valutare la Tav Torino- Lione boccerà il progetto, stabilendo che non è economicamente sostenibile. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando due fonti vicine al dossier e aggiungendo che si tratta di una «grossa vittoria per il Movimento Cinque Stelle», storicamente opposto alla Tav. Ma le reazioni dal fronte politico e SìTav non si fanno attendere.
Il ministro Toninelli, in una nota, non conferma: «Di fronte alle indiscrezioni di stampa odierne - precisa - smentisco che sia stata completata l'analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione. Quando sarà effettivamente portata a termine e sarà stata condivisa con gli interlocutori interessati, sarà naturalmente pubblicata, in ossequio a quel principio di trasparenza che abbiamo sempre osservato».
«La fuga di notizie sull’esito dell’analisi conferma l’inattendibilità della Commissione incaricata di valutare costi e benefici
della Torino-Lione». Lo
afferma Mino Giachino, promotore della petizione a favore dell’opera che su Change.org ha ottenuto oltre 106mila adesioni e tra gli organizzatori
della manifestazione dello scorso 10 novembre in piazza Castello. «Solo un incompetente - aggiunge Giachino - può sostenere l’opportunità di una analisi fatta su una singola opera, quando
invece la storia delle infrastrutture è fatta di reti. Il ministro Toninelli renda pubblici i dati dell'analisi e ricordi
che legittimato a decidere è il Parlamento, dunque i cittadini. I sì Tav son già scesi in piazza una volta, sono pronti a farlo altre trenta volte...».
Sul fronte leghista, giovedì mattina il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, parlando con i cronisti dell’imminente esito dell’analisi, aveva ribadito che «all'interno del Governo» la Lega «rappresenta l’anima di quelli che vogliono queste opere, come la Tav, che riteniamo indispensabile». E aveva affermato: «Io tifo affinché l'opera vada avanti, ma prenderemo atto dell'esito dell'analisi che sta conducendo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».
Chiamparino: insopportabile manfrina
Tra le varie reazioni politiche si registra anche quella del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: « Basta
con questa insopportabile manfrina: la mano destra dice una cosa sulla Tav, un minuto dopo la mano sinistra la smentisce.
Ora la Commissione, nata in modo non trasparente, sia trasparente e renda noti i risultati. Il governo per una volta sia responsabile e decida politicamente sul futuro della Tav».
L’analisi costi-benefici è solo una tappa, per quanto importante, del processo decisionale. Successivamente spetta al ministero decidere, anche sulla base dei costi di una mancata realizzazione, se procedere o meno con l’opera. Uno studio presentato di recente da parte di un gruppo di consulenti del Politecnico di Milano dimostra invece come le ricadute economiche legate al completamento dell’opera avrebbe un rapporto fortemente favorevole all’opera.
La società di gestione: prudenza a inseguire dichiarazioni
«Non ne sappiamo nulla, siamo molto prudenti a inseguire dichiarazioni», ha commentato Mario Virano, direttore generale
di Telt, la società incaricata di realizzare e di gestire la Torino-Lione. «Ci saranno atti ufficiali, restiamo in attesa»
ha aggiunto.
Lo scorso 12 novembre il ministro Toninelli aveva anche chiesto alla Telt di posticipare la pubblicazione dei bandi legati al proseguimento dei lavori per il tunnel di base e previsti entro il mese di dicembre. Un ritardo che aveva suscitato le perplessità sul fronte francese e soprattutto dell’Unione Europea, che spiegava come uno sforamento dei tempi previsti potrebbe causare la revoca dei finanziamenti. Proprio su questo fronte la stessa Ue aveva comunicato la disponibilità ad aumentare la propria quota di finanziamento, salendo dal 40% attuale al 50%. Alla luce di questo scenario la spesa per l’Italia si ridurrebbe ad alcune centinaia di euro per concludere un’opera di interconnessione europea strategica sul corridoio Lisbona-Kiev.
© Riproduzione riservata