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Servizio |prende il posto di maurizio del conte

Reddito di cittadinanza: a capo dell’Anpal arriva Mimmo Parisi, l’ispiratore del «navigator» di Di Maio

Cambia il vertice dell’Anpal, l’agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro: Maurizio Del Conte, docente di diritto del lavoro dell’Università Bocconi di Milano, viene sostituito da Domenico Parisi,direttore del National strategic planning and Analysys Research Center dell'Università del Mississippi. L’avvio del processo di nomina del nuovo presidente dell’Anpal è stato deciso dal Consiglio dei ministri del 21 dicembre. A Parisi spetterà il compito di riorganizzare i centri per l’impiego, le strutture pubbliche che dovranno veicolare il reddito di cittadinanza.

Il ministro del lavoro Luigi Di Maio nei mesi scorsi ha più volte fatto riferimento al «Modello Mississippi», dichiarando per risollevare la situazione “disastrosa” dei centri per l’impiego italiani di volersi affidare proprio a Domenico Parisi, pugliese espatriato dall’Italia una trentina di anni fa e artefice di una riforma dei servizi che ha creato 50mila nuovi posti di lavoro in otto anni in uno degli Stati più “arretrati” per l’occupazione sullo scacchiere statunitense, che nel complesso veleggia invece verso la piena occupazione. Una riforma con forte accento sull’aspetto digitale e tecnologico.

Ma come funziona il modello Mississippi? Parisi, che ha dichiarato di aver «digitalizzato tutto, collegando imprenditori e lavoratori in tempo reale e portando così la disoccupazione dal 6,5% al 4,9%» è stato a capo del team che ha costruito una una piattaforma online per l’intermediazione di domande e offerta del lavoro. Una situazione ben diversa da quella italiana dove la disoccupazione è intorno all’11% ( i nostri disoccupati sono quasi tre milioni, proprio come l'intera popolazione del Mississippi) e i centri per l'impiego riescono a trovare lavoro ad appena il 3,4% degli utenti. Un ruolo decisivo, nelle intenzioni di Di Maio, lo avrà «il tutor “navigator” che orienterà il percettore del reddito verso la formazione».

«I centri per l’impiego - ha spiegato Domenico Parisi al Sole 24 Ore - sono una grande idea e hanno un enorme valore per il ruolo che potrebbero avere nel collegare le persone ai posti di lavoro. Tuttavia hanno bisogno di uno scopo chiaro, non possono operare nel vuoto e senza un supporto adeguato». Una prima proposta? «Bisogna cambiare l'immagine e creare un marchio vincente - risponde Parisi -: per fare ciò dovremmo essere in grado di sviluppare un quadro che permetta ai centri per l'impiego di operare come intermediari per sostenere un sistema nazionale per formare, inserire sul mercato e aggiornare i lavoratori a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale».

Autonomia di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto più vicina
Durante il consiglio dei ministri del 21 dicembre si è discusso anche di autonomia differenziata di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, tema di un lungo confronto con Palazzo Chigi ormai alle battute finali. È stato fatto il punto sulle intese in rampa di lancio, e fissato il timing del percorso istituzionale: entro il 15 gennaio la conclusione dell'istruttoria tecnica, il 15 febbraio l'ufficializzazione della “nuova autonomia” (che diventerà il modello di riferimento anche per le altre Regioni) nel corso di un incontro con i presidenti delle Regioni “pioniere” del riassetto delle competenze in base all'articolo 116 della Costituzione.
«Oggi abbiamo delineato un percorso cronologico. Lo abbiamo scandito e verso metà gennaio completeremo l'istruttoria delle varie materie. Poi ci sarà una fase finale per valutare le richieste dal punto di vista tecnico, giuridico e politico», spiega il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm che aveva all'ordine del giorno, tra i vari provvedimenti, la bozza di intesa con Lombardia e Veneto sull'autonomia differenziata.
«Vogliamo trovarci, verso il 15 febbraio - ribadisce Conte - a incontrare i presidenti delle Regioni interessate e sottoscrivere con loro un'intesa».

«Un'altra scadenza rispettata. 5 mesi di lavoro tecnico tra ministero, tecnici e dirigenti con il contributo delle regioni. Oggi il primo importante passaggio in Consiglio dei ministri», assicura invece il vicepremier Matteo Salvini seduto al fianco di Conte. «Dal 15 febbraio 2019 ci sarà una proposta dello Stato sull'autonomia che sarà presentato alle Regioni. Entro l'inverno potrà essere realtà», conclude Salvini, auspicando che il nuovo modello di rapporto tra Stato e Autonomie venga imitato anche da alcune Regioni del Sud.
«Sull'autonomia c'è assoluta unanimità e pieno consenso delle forze politiche che sostengono il Governo, è un impegno che abbiamo assunto e che è nel contratto di Governo. I cittadini si sono espressi con un referendum, è un esercizio virtuoso di democrazia», precisa ancora il premier. Le Regioni che hanno fatto richiesta di maggiore autonomia non sono solo Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, ma anche Piemonte, Liguria, Toscana Umbria e Marche. Il Piemonte proprio questa settimana mi ha portato il dossier che apre la fase delle trattativa. E' una opportunità per tutte le Regioni italiane: nessuna esclusa», conclude il ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani.

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