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Decadenza e carcere: cosa rischiano i «furbetti» del reddito di…

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Decadenza e carcere: cosa rischiano i «furbetti» del reddito di cittadinanza

Se il beneficiario del reddito di cittadinanza omette di comunicare la variazione di reddito e patrimonio (che porterebbe a perdere o a ridurre il sussidio) rischia la reclusione da uno a tre anni. Per dichiarazioni o documenti falsi la sanzione è il carcere da due a sei anni. Non solo. È prevista anche la decadenza della misura, per esempio, per mancata dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, mancata partecipazione a iniziative formative o di riqualificazione, in caso di rifiuto a esibire la documentazione richiesta durante i controlli e se si dice «No» a tre offerte di impiego congrue. Insomma, «chi entra nel programma reddito di cittadinanza - ha sottolineato ieri al question time alla Camera, il vice premier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio - accetta di rendere la sua situazione economica e patrimoniale pienamente trasparente nel rispetto di tutta la comunità».

PER SAPERNE DI PIÙ / DOSSIER REDDITO DI CITTADINANZA

Il ministro ha poi confermato il piano di potenziamento dei centri per l’impiego con l’assunzione, entro marzo-aprile, di 10mila nuove figure professionali, vale a dire i 6mila navigator, attraverso Anpal Servizi (30mila euro lordi annui di stipendio previsto), e i 4mila operatori aggiuntivi, da parte delle regioni. Di Maio ha anche spiegato alcuni step operativi per chi percepirà il reddito di cittadinanza: si dovrà compilare la dichiarazione di immediata disponibilità, Did (anche on line sul portale Anpal), che va successivamente confermata presso i centri per l’impiego, sottoscrivendo il patto di servizio entro 60 giorni.

Spetterà all’Agenzia nazionale per le politiche attive: realizzare la piattaforma per inserire Cv e vacancies da parte delle aziende; realizzare il fascicolo elettronico del lavoratore; predisporre meccanismi e algoritmi per identificare l’offerta congrua di lavoro; creare il sistema informativo della formazione professionale. Assieme a Unioncamere, inoltre, verrà pubblicata un’indagine sui fabbisogni delle imprese su base trimestrale. Saranno coinvolte le agenzie per il lavoro, incontrate il 23 gennaio dai tecnici del ministero.

Il reddito di cittadinanza spetta ai cittadini italiani (ed europei) e a chi risiede nel nostro Paese da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in via continuativa (sono inclusi i soggetti senza dimora, ha chiarito Di Maio).

I requisiti per ottenerlo sono: Isee inferiore a 9.360 euro l’anno, patrimonio immobiliare, cioè terreni e fabbricati (esclusa la prima casa) di valore non superiore a 30mila euro; e patrimonio finanziario inferiore a 6mila euro, che può arrivare a 20mila euro se nella famiglia ci sono persone con disabilità. Sul sito dei 5S, Il blog delle stelle, sono stati pubblicati ieri tre esempi concreti: un beneficiario, single di 38 anni, che ha perso il lavoro e non prende più la Naspi, avrà diritto a 500 euro al mese a cui si aggiungeranno i 280 euro per l’affitto, per un totale di 780 euro. Nel caso, invece, di una famiglia composta da due giovani laureati di 32 anni, appena sposati e in affitto, di cui uno solo occupato (cameriera con 600 euro al mese di entrata) e l’altro alla ricerca di un impiego, spetterà un’integrazione al reddito di 980 euro al mese, di cui 280 per l’affitto. Il terzo esempio, è un nucleo di genitori disoccupati e due figli che studiano, ma con una casa comprata (si paga il mutuo). In questo caso, alla famiglia arriveranno mille euro al mese, che salgono fino a 1.150 al mese, per il mutuo. Se fossero stati in affitto, il contributo sarebbe stato di 1.280 euro.

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