La call per selezionare i 6mila navigator non è ancora stata pubblicata sul sito di Anpal; ma già per questi “coach”, chiamati ad affiancare, passo passo, i disoccupati percettori di reddito di cittadinanza nella ricerca attiva di un impiego, si moltiplicano i compiti. Almeno stando a quanto dichiarato nei giorni scorsi, durante una trasmissione televisiva andata in onda su La7, dalla deputata 5S, Vittoria Baldino, che ha evidenziato come i navigator, appunto, tra le loro incombenze, avranno anche quella di «segnalare anomalie nella gestione del processo».
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Il riferimento è probabilmente a quelle «reticenze» o «irregolarità», eventualmente riscontrate nella fruizione del sussidio che, decretone alla mano, fanno scattare sanzioni, anche penali, fino ad arrivare alla decadenza e alla revoca dell’assegno.
In base all’articolato, è l’Inps il soggetto preposto dal Legislatore alla verifica del possesso dei requisiti (prima di accordare il reddito di cittadinanza - l’adempimento va espletato entro cinque giorni dalla comunicazione dell’istanza
da parte dell’interessato); e quindi, è ipotizzabile che il navigator “sceriffo” debba segnalare all’Inps le eventuali «anomalie».
Sulla questione, nella stessa trasmissione, è intervenuta anche Cristina Grieco, assessore al Lavoro della regione Toscana e coordinatrice degli assessori regionali al lavoro, che ha evidenziato come le professionalità presenti nei centri per l’impiego non abbiano, tra la loro competenze, quelle «di controllo», specie su
abitudini o stili di vita (per i controlli poi ci sono gli ispettori).
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Competenze a parte, i 6mila navigator rappresentano una fetta del piano di potenziamento delle politiche attive targato governo Conte, che prevede anche 4mila assunzioni presso i centri per l’impiego, per un totale, quindi, di 10mila nuovi ingressi (tra marzo e aprile). La selezione per i navigator si annuncia molto snella, per titoli e colloqui. È richiesta una laurea magistrale in economia, giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia e scienze della formazione (l’esecutivo si attende 50/60mila domande). Per i vincitori scatterà un contratto di collaborazione di 24 mesi (con l’impegno a stabilizzarlo, reperendo nuove risorse) e una retribuzione di 30mila euro lordi l’anno.
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