«Il ministro Trenta ha dato disposizioni al Coi (il Comando operativo di vertice interforze - ndr) di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan». Lo riferiscono fonti della Difesa, aggiungendo che «l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi».
La decisione sarebbe un riflesso dell’annuncio dell'amministrazione Trump,
a fine dicembre, di voler dimezzare la presenza di truppe americane in Afghanistan, da circa 14mila a 7mila. Di qui la ridefinizione
del contingente italiano a Herat, oggi composto da circa 800 militari. Una riduzione era già prevista, ma finora non si era
mai parlato di una completa chiusura della storica
missione in Afghanistan, dove i militari italiani sono presenti dal 2003.
Nuovo fronte M5s-Lega
La notizia del ritiro, appena diffusa, ha fatto salire la tensione tra M5s e Lega, creando un nuovo fronte nel governo giallo-verde. «La richiesta di valutare una
pianificazione del ritiro del contingente italiano avviata dal ministro Trenta è stata condivisa con la presidenza del consiglio» si apprende in ambienti di governo. Ma il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi non ha nascosto il suo stupore per una decisione «appresa oggi» senza che la ministra Trenta «ne abbia parlato con me». E
mentre i parlamentari del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Esteri al Senato e alla Camera dei deputati definiscono «molto
positiva» la decisione del ministero della Difesa, fonti della Lega riferiscono che «al momento nessuna decisione è stata
presa ma solo una valutazione da parte del ministro per competenza.
Cosa dice il contratto di governo M5s-Lega
Sul tema delle missioni all’estero il contratto di governo è molto generico. «È opportuno rivalutare la nostra presenza nelle
missioni internazionali sotto il profilo del loro effettivo rilievo per l'interesse nazionale». È quanto si limita a prevedere
il contratto per quanto riguarda l'eventuale ritiro dell'Italia da missioni internazionali.
La missione in Afghanistan
Il nostro contingente, insediato nella provincia di Herat, nell'Afghanistan occidentale, dove ha compiti di addestramento
e assistenza alle forze di sicurezza locali, consta attualmente di 800 soldati, destinati a diventare 700 nel giro di qualche
settimane.
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