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LA VISITA DI LUNEDÌ

La missione in Afghanistan convitato di pietra dell’incontro Trump-Conte

Lunedì il premier Conte sarà ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Usa Donald Trump. I due si sono incontrati già in occasione del recente vertice G7 in Canada (Ansa)
Lunedì il premier Conte sarà ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Usa Donald Trump. I due si sono incontrati già in occasione del recente vertice G7 in Canada (Ansa)

La missione in Afghanistan è il convitato di pietra dell’incontro tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, lunedì alla Casa Bianca. Parlando ieri davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato sul vertice Nato di Bruxelles che si è tenuto l’11 e il 12 luglio, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha confermato quanto lo stesso Conte aveva annunciato in occasione del summit dell’Alleanza atlantica: una “rivalutazione” delle missioni internazionali, e tra queste la missione in Afghanistan. Missione quest’ultima che è considerata strategica dalla Casa Bianca. Se gli Usa hanno preannunciato un disimpegno in Iraq, non hanno intenzione di ridurre la pressione sull’Afghanistan.

Missione sotto guida Nato per addestrare le forze armate afghane
“Resolute Support” è a guida Nato. Partita nel 2015, l’obiettivo della missione è l’addestramento delle Forze armate afghane. Attualmente l’operazione prevede un impiego massimo di 900 militari (sono attualmente 893), 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, suddivisi tra personale con sede a Kabul e un contingente militare italiano dislocato ad Herat. In un’intervista alla rivista Defense News pubblicata a inizio mese Trenta aveva chiarito che si sarebbe passati a 700 effettivi,«se e quando saranno trovati i rimpiazzi da parte delle altre nazioni. Non vogliamo indebolire la missione». Il ridimensionamento consentirebbe di liberare uomini da impiegare in altri teatri, considerati più strategici per l’interesse nazionale: Libia, ma anche Niger e Libano.

Il ministro della Difesa: va rivisto contingente in Afghanistan
Nel confermare l’intenzione del governo giallo verde di ridurre il numero dei militari italiani dispiegati in quella missione, Trenta ha parlato delle «scelte di contesto ben ribadite nel contratto di Governo: sicurezza ma anche scelte ponderate sull’impiego delle risorse e sugli effettivi interessi nazionali delle missioni. L’Afghanistan, ad esempio - ha aggiunto - è una tra le missioni il cui contingente andrà rivisto a livello quantitativo concertando gli avvicendamenti con gli alleati». In quel «concertando gli avvicendamenti con gli alleati» si giocherà gran parte della partita.

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