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Governo: caso Sea Watch alla Corte Ue, corridoio verso…

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«nave ha messo a rischio vita migranti»

Governo: caso Sea Watch alla Corte Ue, corridoio verso Olanda. Di Maio: pronti a incidente diplomatico

«Il caso Sea Watch è all'attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo» e «l’Italia ritiene che la giurisdizione appartenga all’Olanda, in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali». È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, nella quale si annuncia che «pertanto domani l’Italia depositerà una memoria davanti alla Corte, con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva». E offrirà un «corridoio umanitario per trasferire i migranti in Olanda». La comunicazione del governo stigmatizza poi la «temeraria condotta della Sea Watch», che «ha messo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo». E si chiede: «L’obiettivo della nave era salvare i naufraghi oppure creare un caso internazionale?».

«Siamo pronti a un incidente diplomatico con l’Olanda, è tempo che rialziamo la testa e ci facciamo sentire» ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, «o l’Ue redistribuisce questi 47 o, ancor meglio, l’Olanda se li prende: la bandiera non una cosa folkloristica». Secondo il leader M5s la Sea Watch «ha deciso di venire in Italia perché l'Italia è il palcoscenico dell'immigrazione, il loro sito internet raccoglie le donazioni..». «Abbiamo scoperto - ha continuato Di Maio - che quella nave si trovava nel mare in tempesta, aveva Tunisi a 40 miglia, ha scelto di fare nel mare in tempesta oltre 200 miglia per arrivare a Siracusa». E «il comandante della Sea Watch - ha continuato il vicepremier - ha denunciato l'Italia alla Corte dei diritti Ue dicendo che serve una procedura immediata di sbarco, ma ha denunciato il Paese sbagliato, perchè la nave batte bandiera olandese, doveva denunciare l’Olanda». Di Maio ribadisce poi che «non c'è nessuna turbolenza. Io e Salvini ci parliamo» e «quello non è il processo al ministro dell'Interno, ma ci siamo tutti, sono scelte di tutto il governo».

Il governo: pronti a corridoio umanitario
La nota di Palazzo Chigi fa sapere che «già da ora l’Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda». «Nel frattempo - si legge ancora nella comunicazione del governo - abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della guarda costiera e una della guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire». Palazzo Chigi conferma inoltre che il nostro paese «ha già fornito - e siamo disponibili a fornire - generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento c'è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia».

Diciotti, Di Maio: sì all’autorizzazione a procedere. Salvini: non mi servono aiutini
Intanto, sul fronte del procedimento nei confronti del ministro dell’Interno per il caso Diciotti, M5s fa sapere che al Senato non si opporrà alla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei ministri di Catania nei confronti del ministro dell’Interno per il “caso Diciotti”: «Salvini ha detto io mi voglio far processare», quindi M5S non gli «farà un dispetto» e voterà sì . E al processo «sarò il primo a dire che fu una decisione del governo. Si sta provando a scardinare il M5S dalla Lega e far cadere il governo, è il gioco che si fa ogni giorno», ha spiegato il vicepremier Luigi Di Maio, ospite ieri di Massimo Giletti a “Non è l'arena” (La7). La disponibilità del M5S provoca la reazionedi Matteo Salvini, che questa mattina a RtL 102.5 si mostra sicuro: «I Cinque Stelle decidano con coscienza. Non ho bisogno di aiutini nascosti». «Come voteranno M5S, Pd o Fi lo lascio decidere a loro - ha sottolineato - ma è normale che un ministro dell'Interno, con l'appoggio di tutto il governo, venga processato per aver fatto quello che ha promesso in campagna elettorale?».

Di Maio: «Su Diciotti decisione di tutto il Governo»
«Il governo italiano si oppose allo sbarco dalla Diciotti finché l'Europa non avesse detto dove dovessero andare le persone a bordo. Fu una decisione di tutto il governo», ha spiegato di Maio ricostruendo uno dei passaggi chiave del “caso Diciotti”, la nave della Guardia costiera costretta la scorsa estate a sostare per giorni in mare con 177 migranti a bordo in attesa dell'indicazione di un porto sicuro dove farli sbarcare. Per quella vicenda, nonostante la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura, il ministro dell'Interno è indagato dal Tribunale dei ministri di Catania per abuso di potere e sequestro di persona.

«Lavoriamo per sequestro ”Sea Watch3”, migranti in Olanda»
Nel corso dell’intervista, Di Maio ha poi confermato l’atteggiamento del M5S sulla nave “Sea Watch 3”, la nave di una Ong olandese ferma da cinque giorni davanti alle coste di Siracusa con 47 migranti a bordo (di cui 13 minorenni), anche in questo caso in attesa dell’indicazione di un porto sicuro che finora il Viminale ha categoricamente escluso. Il Governo, ha spiegato il leader politico M5S, è impegnato «a produrre con le autorità tutte le informazioni con la magistratura affinché si possa sequestrare l'imbarcazione. Siamo anche impegnati a far arrivare in Olanda queste persone. Io non sono per registrare coloro che sbarcano in Italia, se le registra il governo olandese. Se poi la nave non è olandese, il governo ce lo deve dire ma su questo sta avendo un atteggiamento ambiguo».

GUARDA IL VIDEO: Sea Watch verso l'Italia, alt anche da Di Maio

Italia «campo profughi dell’Europa»
Parole, quelle usate da Di Maio, che rispecchiano la linea suggerita da Alessandro Di Battista, “battitore libero” dei Cinquestelle, ovvero che è necesario creare un caso diplomatico perchè non è piu’ possibile - sottolinea il vicepremier - svendere «l'Italia ai tavoli europei come ha fatto Renzi»: «Se non siamo duri con l'Europa sono sicuro che l'Europa dice che l'Italia fa solo chiacchiere». «L'Italia è diventata il palcoscenico dell'immigrazione», ha aggiunto polemicamente il vicepremier, spiegano che in molti casi le navi delle Ong impegnate nel salvatggio die migranti in mare si dirigono verso le coste italiane perché «qui si fa notizia e quando si dice c'è un'imbarcazione al largo, aumentano le donazioni a quell'imbarcazione». Ed è in questo modo che l'Italia è diventata «il campo profughi dell'Europa».

Capitaneria: stop alla navigazione a mezzo miglio dalla Sea Watch
Sul fronte interno, intanto, la vicenda della “Sea Watch 3” si ingarbuglia ulteriormente, mentre la Regione Lazio annuncia la disponibilità ad accogliere e ospitare parte dei passeggeri, in particolare i minori non accompagnati o con famiglia. Con un'ordinanza emessa ieri, e valida «dalla pubblicazione sul sito istituzionale della Capitaneria di porto di Siracusa», lo specchio d'acqua all'interno della Baia di Santa Panagia, per un raggio di mezzo miglio dalla nave, è stata interdetta «alla navigazione, ancoraggio e sosta con qualunque unità non espressamente autorizzata» da un’ordinanza firmata dal comandante della capitaneria di porto di Siracusa, Luigi D'Aniello.

Oggi la “staffetta” dem, Lazio pronto ad accogliere minori
Lo stop alla navigazione nei pressi della nave arriva nel giorno in cui dovrebbe partire la «staffetta democratica» di sostegno promossa dai parlamentari del Pd. «Saremo qui presenti ogni giorno come i parlamentari ed esponenti politici del Pd fin quando non faranno scendere tutti quelli che sono a bordo», ha detto Davide Faraone, segretario regionale del Pd a capo della prima delegazione dem, che dopo un incontro con il Prefetto sull’ordinanza della Capitaneria è salita sulla “Sea Watch” intorno alle 15.30. Già ieri, domenica 27 gennaio, tre parlamentari e il sindaco di Siracusa erano saliti sulla nave, raccontando di aver visto segni di torture e condizioni proibitive. Protagonisti del blitz, Nicola Fratoianni, segretario Si, Stefania Prestigiacomo (FI) e Riccardo Magi (+Europa). In serata su Twitter il presidente del Pd, Matteo Orfini, fa sapere che, insieme a Maurizio Martina « siamo indagati per essere saliti sulla nave». E in serata la prefettura di Siracusa ha precisato di «non aver autorizzato alcun accesso» dei parlamentari alla nave, «né ha il potere di farlo». E ha aggiunto che «durante una riunione i parlamentari erano stati informati del divieto e delle eventuali conseguenze della sua violazione».

L’appello di Terres des Hommes a Mattarella
Sulla vicenda della nave bloccata davanti a Siracusa si muove anche l’organizzazione umanitaria Terre des Hommes, che lancia un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché «possa accogliere la richiesta di far sbarcare le persone a bordo della Sea Watch 3, primi tra tutti i minori, azione ormai indifferibile nonché eticamente a nostro avviso ineccepibile». In una nota, TdH esprime poi il suo «dissenso e opposizione all'ennesimo atteggiamento delle istituzioni italiane di ingiustificabile indifferenza verso la vita umana».

Appello di 50 organizzazioni a Conte: urgente sbarco nel più vicino porto sicuro
«È ormai di urgenza improrogabile che i minori e tutte le persone presenti a bordo possano toccare terra nel più vicino porto sicuro e non restare ostaggio di dispute politiche alle quali, siamo certi converrà, il rispetto degli esseri umani e dei loro basilari diritti va sempre anteposto». È questo il messaggio contenuto nella lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte da oltre 50 organizzazioni e associazioni a diverso titolo impegnate per i diritti dei minori, tra le quali anche Amnesty e Save The Children.
Nella lettera in particolare si chiede al Presidente Conte che si dia seguito oggi stesso alla richiesta della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Catania di far sbarcare i minori, sottolineando che «le disposizioni della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, del diritto internazionale del mare, della Convenzione Europea sui diritti umani, della nostra Costituzione e delle leggi interne di tutela dei minori di 18 anni rendono lo sbarco un atto dovuto, sinora ritardato senza comprensibili motivi».

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