La Giunta per le Immunità del Senato si riunirà mercoledì 30 gennaio per cominciare ad esaminare il “caso Diciotti”, cioè la richiesta del Tribunale dei ministri di poter processare Matteo Salvini (indagato per abuso di potere e sequestro di persona) per aver impedito a 177 migranti di scendere dalla nave.
Il procedimento in giunta
La seduta si aprirà con la relazione del presidente della Giunta Maurizio Gasparri (FI), che di questo caso sarà anche il relatore. «Dopo la mia relazione daremo il tempo a Salvini di intervenire di persona
o per iscritto per dire la sua - ha spiegato Gasparri - e dal momento dell’assegnazione del caso alla Giunta avremo 30 giorni
di tempo per decidere». Sarà il relatore a formulare una proposta (che sarà contraria alla richiesta del Tribunale) sulla
quale si esprimerà la giunta entro fine febbraio, con voto palese. In seguito toccherà esprimersi all’Aula del Senato, sempre
con voto palese. Nessun rischio di franchi tiratori nel segreto dell’urna, insomma.
Lega: processare Salvini è processare governo
Ma quali sono le posizioni dei partiti nella giunta, composta da 23 senatori? I numeri sembrano pendere a favore dell’autorizzazione a procedere, a meno di strappi o dissensi clamorosi. Il centrodestra è compatto per il no all’autorizzazione a procedere. E sommando
i suoi componenti (4 azzurri, 4 leghisti e un Fdi) può contare su 9 voti. «Processare chi, nell'esercizio delle
sue funzioni di Ministro dell'Interno, ha contemporaneamente agito nel pieno rispetto delle leggi e della Costituzione e ottemperato
al mandato ricevuto dagli elettori, quello cioè di garantire rispetto delle regole e delle normative, significa
inequivocabilmente tentare di processare il governo» dicono in una nota i capigruppo della Lega al Senato ed alla Camera,
Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.
M5s a favore del sì all’autorizzazione
Il M5s non si opporrà alla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei ministri di Catania. «Salvini
ha detto di volersi fare processare - ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio - quindi il M5S non gli farà un dispetto»
e voterà sì, come vuole la prassi pentastellata in questi casi. Anche se alcuni esponenti M5s non sarebbero convinti della
richiesta del Tribunale dei ministri, come Elvira Lucia Evangelista che al Messaggero ha dichiarato: «Ci sono delle questioni
tecniche da valutare in maniera approfondita, nulla è ancora deciso».
Membri Pd in giunta: su Salvini richiesta seria
Il Pd non ha ancora preso una posizione ufficiale, ma tutto lascia pensare che voterà a favore della autorizzazione a procedere, così come l’esponente di Leu. «C'è la necessità di seguire l’iter della richiesta in giunta e di approfondire la questione,
da tutti i punti di vista» ma è «seria e ben documentata la richiesta del Tribunale dei ministri» su Matteo Salvini per il
caso della nave Diciotti. È quanto emerge, da fonti Dem, dopo la riunione a Palazzo Madama dei quattro componenti dem della
giunta per le elezioni, il capogruppo Francesco Bonifazi e i senatori Anna Rossomando, Nadia Ginetti e Giuseppe Cucca, con
il
presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.
Si è schierato invece apertamente l’ex segretario dem Matteo Renzi. «Sono arrivate in Senato le carte del Tribunale dei Ministri nei confronti di Matteo Salvini. Dopo averle lette con attenzione e senza alcun pregiudizio ideologico, voterò a favore della richiesta di autorizzazione a procedere» ha scritto su Facebook.
I rapporti di forza in giunta
Se si sommano i membri in giunta di M5s (7), Pd (4) e Leu (1) fanno 12 voti a favore dell’autorizzazione a procedere. Resta da capire come voteranno Gregorio De Falco (Misto) e Meinhard Durnwalder (Svp). Il primo, espulso dal M5s e finito nel Misto, non ha votato il decreto sicurezza, cavallo di battaglia di Salvini. Probabile che voti a favore dell’autorizzazione
a procedere. Più incerto il voto di Durnwalder perché la Svp, alleata del Pd alle politiche, alla provincia di Bolzano ha stretto una recente alleanza con la Lega.
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