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La Tap cipriota: un’altra grana per Conte

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il nuovo gasdotto EastMed

La Tap cipriota: un’altra grana per Conte

Il premier Giuseppe Conte (Ansa)
Il premier Giuseppe Conte (Ansa)

NICOSIA. Ufficialmente non è un argomento inserito nell’ordine del giorno del vertice Med7 ma nell'incontro bilaterale previsto questa sera tra Conte e il padrone di casa, il presidente del della Repubblica di Cipro, Nicos Anastasiades sicuramente se ne parlerà. Si tratta del nuovo gasdotto EastMed per il quale è stato raggiunto un memorandum di intesa intergovernativo tra Israele, Cipro, Grecia e Italia.

Venti miliardi di metri cubi di gas all’anno
Un progetto che prevede di trasportare fino a 20 miliardi di metri cubi di gas all'anno da Israele e Cipro, lungo 2mila chilometri. Progetto che sta molto a cuore a Cipro come testimoniano le dichiarazioni del ministro degli Esteri cipriota, Nikos Christodoulides che ha commentato positivamente le trattative tra i Paesi coinvolti nell'infrastruttura.

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Il gasdotto dovrebbe approdare a Otranto
Secondo il piano iniziale il gasdotto cipriota dovrebbe approdare sulle coste del Salento a Otranto, a Sud rispetto a San Foca dove è previsto l'arrivo del Tap, il gasdotto azero contestato dai Cinque stelle ma che non si può più disdire visti gli altissimi costi di un'eventuale rinuncia (oltre 40 miliardi di dollari). Salvini, durante l'ultima visita a Gerusalemme, si era espresso a favore del nuovo gasdotto sollecitando le imprese italiane a «cooperare e collaborare».

Se Roma si ritira la Serbia è pronta a sostituirla
È facile immaginare che i rappresentanti di Cinque stelle, molto forti nel Salento possano bloccare l’accordo. Come già per la Tap anche in questo caso Conte dovrebbe riuscire a spiegare l'importanza geostrategica dell’opera perché se Roma si ritirasse dal progetto la Serbia sarebbe pronta a sostituirsi all’Italia. Inoltre il gasdotto cipriota rinsalderebbe i rapporti con Israele compensando l'attesa grande produzione del nuovo giacimento egiziano di Zohr.

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