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Tria: debito italiano alto ma sostenibile, nessun problema sistemico…

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discorso al Peterson Institute di Washington

Tria: debito italiano alto ma sostenibile, nessun problema sistemico per le banche

(Ansa/Fabio Frustaci)
(Ansa/Fabio Frustaci)

L'«elevato debito pubblico» che pesa sull’Italia è «un'eredità del passato» ma è «totalmente sostenibile». Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nel suo discorso al Peterson Institute for International Economics, un think tank con sede a Washington, usa toni rassicuranti sulla sostenibilità del debito nazionale e ribadisce l'impegno del Governo M5S-Lega a ridurlo «in modo continuo e progressivo». Anche per questo, il ministro ribadisce che non sarà necessario adottare nel prossimo futuro di «una politica fiscale né più stringente né più espansiva». Gli investimenti e l'inclusione sociale, spiega poi, «sono i pilastri della nostra strategia. Sono fiducioso che i mercati realizzeranno che il governo italiano vuole combinare stabilità finanziaria e sociale».

Nessun problema sistemico per banche italiane
Tria usa parole rassicuranti anche sulla scelta europeista e pro euro: «Vogliamo contribuire a cambiare l'Europa ma l'Italia vuole restare in Europa e vuole restare nella moneta unica». Secondo Tria, «la politica economica europea ha bisogno di una spinta, intensificando anche il processo di integrazione». Ben venga, quindi, un «framework europeo di sostegno». In un altro passaggio, il titolare del Mef ribadisce ai mercati che l'Italia vuole «migliorare il clima degli investimenti» per garantire «la stabilità finanziaria e sociale». E attribuisce al «molto rumore» che ha accompaganto il debutto in Italia della nuova coalizione di Governo la ragione per cui «i rendimenti dei titoli di Stato italiani sono a livelli alti e ancora sembrano eccessivi, anche dopo l'accordo raggiunto con la Ue e nonostante i fondamentali del Paese». Lo spread, ricorda poi, è solo questione di fiducia, «che va conquistata», e per farlo occorre «andare nei modi prospettati senza deviare e dimostrare di riuscire a far partire gli investimenti pubblici». Parole ottimistiche anche per il futuro del nostro sistema bancario italiano, che « è solido. Monitoriamo. Non vedo grandi problemi», conclude Tria, dopo aver sottolineato il consolidamento del settore negli ultimi anni e il calo dello stock di Npl: «Possiamo trovare soluzioni di mercato» per gli istituti problematici.

Un terzo del debito finanziato all’estero ma «nessun rischio»
A margine del suo intervento davanti alla platea del Petersono Institut Tria converge sulla poiszione del governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che ieri aveva sostenuto che un debito alto mette a rischio la sovranità di un Paese. «Sono d'accordo nei limiti in cui il denaro deve essere chiesto anche all'estero e attualmente il 30% viene dall'estero», spiega, anche se «questo non significa che attualmente abbiamo rischi». D’atra parte, aggiunge, «è da quasi 30 anni che il debito è alto ma abbiamo sempre dimostrato che è pienamente sostenibile. Nella sua trasferta negli Usa il ministro dell’Economia incontrerà anche il capo dei consiglieri economici della Casa Bianca, Kevin Hassett, e il segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin.

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