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Reddito cittadinanza agli stranieri e riscatto laurea, rischi di…

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il dossier dei tecnici di camera e senato

Reddito cittadinanza agli stranieri e riscatto laurea, rischi di incostituzionalità

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I tecnici di Camera e Senato lanciano l’allarme costituzionalità sulle norme del “decretone” relative al reddito di cittadinanza per gli stranieri e allo sconto per il riscatto della laurea per gli under 45 (limite che potrebbe aumentare fino a 50 anni).

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Reddito agli stranieri, limiti ragionevoli
Per quel che riguarda il reddito agli stranieri, il decreto del governo prevede che l’assegno di cittadinanza possa essere assegnato anche agli immigrati soggiornanti da non meno di 10 anni in Italia, di cui 2 anni consecutivi. Ma i tecnici ricordano che i requisiti «di molto superiori» ai 5 anni di residenza per le prestazioni sociali per gli stranieri sono già stati bocciati dalla Corte Costituzionale, sottolineando come 5 anni siano il tempo necessario per lo status di soggiornante di lungo periodo. «La Corte - si legge nel dossier dei tecnici di Camera e Senato - ha rilevato che le politiche sociali possono richiedere un radicamento territoriale continuativo e ulteriore rispetto alla sola residenza ma a patto che sia contenuto entro limiti non arbitrari e irragionevoli».

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I tecnici: stranieri soggiornanti equiparati a cittadini
Il dossier ricorda che « i soggiornanti di lungo periodo sono equiparati ai cittadini dello Stato membro in cui si trovano ai fini, tra l’altro, del godimento dei servizi e prestazioni sociali» come previsto da una direttiva Ue del 2003, recepita nel 2007 . E che anche sulla base di queste norme la Consulta, in diverse
sentenze, «ha evidenziato -scrivono ancora i tecnici - come lo status di cittadino non sia di per sé sufficiente al legislatore per operare nei suoi confronti erogazioni privilegiate di servizi sociali rispetto allo straniero legalmente risiedente da lungo periodo». Viene sottolineato, poi, come anche in altre sentenze la Corte in riferimento a differenti misure di carattere assistenziale ha più volte osservato che per quanto riguarda gli strumenti di «sostentamento della persona», «qualsiasi discriminazione tra cittadini e stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato, fondata su requisiti diversi dalle condizioni soggettive per essere ammessi, 'finirebbe per risultare in contrasto con il principio sancito dall'art.14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo».

Reddito, chiarire se c’è tetto ai rinnovi
Nella loro relazione i tecnici fanno anche notare che andrebbe chiarita la durata del reddito di cittadinanza in caso di rinnovo e se esistano limiti al numero di rinnovi possibili. Il decreto del governo riconosce l’assegno per un periodo continuativo non superiore ai 18 mesi, con la possibilità di rinnovo dopo una sospensione di un mese.

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Non c’è controllo (e sanzione) sull’uso del contante
Il decreto stabilisce che la card con cui viene erogato il reddito di cittadinanza potrà essere usata per fare prelievi di contanti entro un tetto mensile di 100 euro per persona. E vieta l’uso della carta per giochi che prevedono vincite in denaro. Ma nel testo, sottolineano i tecnici, «non sono previste procedure di verifica dell'utilizzo del contante né sanzioni relative al suddetto divieto».

Riscatto laurea, dubbi su sconto legato all’età
Sul fronte del riscatto della laurea “light”, secondo il dossier «sembrerebbe opportuno valutare, anche con riferimento al principio costituzionale della parità di trattamento, le ragioni della diversità dei criteri di calcolo a seconda che il soggetto si trovi al di sotto o al di sopra di una certa soglia anagrafica». La segnalazione dei tecnici si riferisce alla misura del Dl reddito pensioni che, secondo la formulazione letterale, prevede che «per i soggetti che superino o abbiano superato il quarantacinquesimo anno di età, non sarebbe più possibile presentare la domanda di riscatto dei corsi di studio universitario, relativamente a periodi da valutare con il sistema contributivo». Un profilo rispetto al quale «sembrerebbe opportuna una più chiara definizione». Nel dossier sul provvedimento, inoltre viene segnalato che la novità «fa riferimento alle sole aliquote di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, mentre l’ordinamento prevede il riscatto dei periodi in esame anche per lavoratori diversi da quelli subordinati».


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