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«Con il M5S un piano Marshall per il lavoro in Abruzzo»

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parla la candidata presidente sara marcozzi

«Con il M5S un piano Marshall per il lavoro in Abruzzo»

Un «piano Marshall per il lavoro», attenzione speciale alla gestione dei fondi europei 2021-2027, una Zona economica speciale in collegamento con l’area portuale di Civitavecchia, una scommessa sull’aeroporto di Pescara come hub regionale. E ancora una revisione delle concessioni idroelettriche per tutelare l’acqua «bene comune» e un secco no alle trivelle. La candidata M5S alla presidenza dell’Abruzzo, l’avvocata teatina 41enne Sara Marcozzi che da attivista si è battuta contro vitalizi e inceneritori, corre rivendicando la particolarità del Movimento: una lista sola contro «due maxi coalizioni che si uniscono esclusivamente per rastrellare voti casa per casa». A lei il compito di tenere alta la bandiera Cinque Stelle in una Regione dove il 4 marzo il M5S ha ottenuto il 40% dei consensi. Ma dove gli ultimi sondaggi - si andrà al voto domenica prossima, 10 febbraio - danno il centrodestra in vantaggio.

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Il tasso di disoccupazione in Abruzzo, seppur calato, resta superiore a quello della media nazionale. Lei ha promesso un «piano Marshall per il lavoro». Quali sono i cardini?
I dati Istat di dicembre hanno rilevato come in Abruzzo siano stati persi 30mila posti di lavoro rispetto al 2017. Sono numeri sconfortanti in termini analitici e dimostrano che non sono direttamente correlati alla congiuntura economica nazionale ma dipendono dalla strutturale mancanza di visione politica che ha caratterizzato la politica regionale negli ultimi decenni. I fallimenti dell’amministrazione uscente targata Pd e di quella precedente del centrodestra si materializzano concretamente in una serie di opportunità che una regione con molteplici potenzialità industriali, artigianali e turistiche quale l’Abruzzo non ha potuto cogliere in questi decenni. In questi quattro anni e mezzo di opposizione in Consiglio regionale abbiamo costruttivamente lavorato con le imprese, dialogato con i lavoratori e con tutti gli stakeholders, certificando che primo problema da affrontare è l’accesso al credito. Come prima azione da presidente della Regione proporrò un piano finanziato dai Fondi europei 2014-2020, finalizzato alla creazione di un Fondo di garanzia dedicato che garantirà finanziamenti a medio-lungo termine, con durata superiore ai 18 mesi. Un’operazione che può trovare sostentamento grazie al Por Fesr Abruzzo con il 28,08% della sua dotazione finanziaria dedicata all’Asse Competitività del sistema produttivo. Lo stesso potrà essere utilizzato anche per agevolare l’avvio di micro e piccole imprese accrescendo l’occupazione giovanile, femminile e dei destinatari di ammortizzatori sociali. Contestualmente per agevolare le imprese, proporrò un piano integrato sull’innovazione per aiutare le Pmi e innalzare la capacità amministrativa delle Pa. Grande attenzione sarà dedicata alla semplificazione delle norme regionali, della burocrazia e delle procedure per l’accesso agli appalti pubblici eliminando le attuali distorsioni che bloccano lo sviluppo della Regione.

Il tessuto produttivo soffre: le imprese diminuiscono, le crisi industriali si susseguono. Che ricetta propone per risollevare lo sviluppo economico?
La partita della gestione dei Fondi europei 2021/2027 è la più importante tra quelle su cui dovrà impegnarsi il prossimo governo regionale. Per questo è fondamentale la corretta classificazione della nostra Regione, che oggi è in sofferenza ma che ha un grande potenziale di sviluppo attraverso il giusto apporto finanziario all’economia locale e al mercato del lavoro. Realizzeremo una riorganizzazione della macchina burocratica regionale, con nomine di spessore nelle attuali posizioni ingiustamente vacanti in tutti quei dipartimenti regionali strategici che riguardano l’assistenza alle aziende per l’accesso ai Fondi Ue. Non è più accettabile che una regione come la nostra non abbia il minimo peso a livello comunitario, per questo va aggiunta la necessità di dare degli obiettivi chiari agli uffici della Regione a Bruxelles. Voglio anche aggiungere che l’avvio del reddito di cittadinanza e i provvedimenti del Governo nazionale per contrastare la povertà, consentiranno di sbloccare ingenti risorse sugli Assi e le priorità dei Po del Fesr, Fse e Feasr dedicati al contrasto alla povertà e all’inclusione sociale. Risorse che destineremo allo sviluppo economico dell’economia regionale. Parliamo di oltre 120 milioni della prossima programmazione. Tutti questi provvedimenti li inserirò in una programmazione a lungo termine che superi gli antiquati e improduttivi finanziamenti a pioggia. Sui fondi 2014-2020 l’Abruzzo rischia il disimpegno, colpa di una mancata visione e lungimiranza. Io non voglio permetterlo perché sarebbe l’ennesimo schiaffo alle nostre aziende.

Nel programma M5S si sostiene la creazione di una Zona economica speciale in associazione con l'area portuale di Civitavecchia. Perché è importante?
È la migliore soluzione percorribile, affinché l’Abruzzo diventi protagonista del commercio nella parte Centro Italia, creando un asse che ci colleghi operativamente e strategicamente con la sponda tirrenica, rafforzando con questa sinergia anche le possibilità di collaborazione per aggredire le opportunità di investimenti delle direttici settentrionali del nostro Paese ed essere uno snodo imprescindibile verso il meridione. I vantaggi burocratici e fiscali renderebbero la nostra zona molto più competitiva e attrattiva per gli imprenditori nazionali che vogliono investire un territorio altamente collegato e con professionalità qualificate. Fino a oggi la nostra regione è stata volutamente esclusa da scelte strategiche nazionali per favorirne altre maggiormente rappresentate politicamente. Le responsabilità della politica regionale è evidente. Per questo non capisco come il centrodestra e il centrosinistra, che si ripresentano con candidati che già hanno governato, possano pensare di cambiare qualcosa. Hanno già avuto più di una occasione che hanno miseramente fallito.

Più in generale, quali sono i vostri programmi per le infrastrutture e i trasporti abruzzesi, dall’aeroporto di Pescara alle autostrade, fino alle ferrovie?
Mi permetta di correggerla perché si tratta dell’Aeroporto d’Abruzzo, non di Pescara. Non è un particolare: è quello che è mancato finora in termini di sviluppo. L’aeroporto deve rendere protagonista l’intera regione. Non ha mai avuto un piano industriale che si fondasse sul suo sviluppo competitivo. Per questo provvederò con un piano di collegamenti intermodali e alla definizione di un piano industriale di sviluppo competitivo che coinvolga tutti gli attori interessati per integrare la struttura nel tessuto sociale della regione e allargare i nostri mercati internazionali. Il nostro turismo ristagna e si basa su poche direttrici che rappresentano un bacino storico, troppo limitato. Per ciò che riguarda le autostrade la Regione potrà finalmente contare su un Governo che ha preso a cuore le nostre problematiche. Oggi abbiamo a disposizione ulteriori 192 milioni di euro per la viabilità regionale, aggiuntivi a quelli già stanziati per i lavori di messa in sicurezza delle nostre autostrade. Il lavoro congiunto con il Governo mi permette anche di essere enormemente soddisfatta per il blocco dei rincari dei pedaggi e per la revisione del piano economico e finanziario con il concessionario, Strada dei Parchi, scaduto nel 2013 e realizzato ad esclusivo vantaggio del profitto di un singolo privato. Sulle ferrovie, a livello regionale, sfrutterò l’opportunità realizzata da questo Governo con l’approvazione parlamentare Contratto di programma di Rfi e degli ingenti investimenti sulla rete. A questo si aggiunga che per la prima volta in assoluto sono state finalmente accolte le osservazioni degli abruzzesi sullo studio di pre-fattibilità per una nuova linea veloce Pescara – Roma.

Un emendamento approvato al decreto semplificazioni prevede la regionalizzazione delle concessioni idroelettriche. Qual è la vostra intenzione?
Con i vincoli di scelta delle soluzioni per l’affidatario (sempre previa selezione pubblica), tra operatori economici, società a capitale misto pubblico privato, forme di partenariato pubblico privato, opereremo in primis per verificare le condizioni di gestione e di accesso alla gestione della risorsa acqua che c’è stata . Noi siamo una forza che ha sempre sostenuto che l’acqua deve rimanere pubblica perché è un bene comune. Siamo per una soluzione giuridicamente valida che assicuri una corretta ed efficiente gestione di una risorsa delicata come l’acqua, tra l’altro, sempre più a rischio per i cambiamenti climatici. Una soluzione che assicuri misure di compensazione ambientale e territoriale pertinenti, che abbia il minor impatto ambientale ma un alto livello di protezione dei nostri beni naturali e paesaggistici.

Sul tema delle trivellazioni petrolifere si registra una grande distanza tra voi e la Lega. Se andrete alla guida della Regione lotterete per bloccare ogni autorizzazione?
Il ministro Sergio Costa è venuto in Abruzzo per presentare il nostro programma Ambiente e si è espresso in maniera chiara: no alle trivellazioni. Questa è la posizione del M5S su tutti i livelli, sia nazionale che regionale. Fa parte del nostro Dna. È stato inoltre da poco approvato un emendamento, a firma del senatore Gianluca Castaldi, che solo in Abruzzo ha bloccato 28 permessi di prospezione e ricerca. Un risultato storico. Al governo della Regione saremo pronti a lavorare al fianco del ministero dell’Ambiente per proteggere il nostro mare da qualsiasi pericolo e valorizzarlo come risorsa abilitante dello sviluppo economico. La Lega in Abruzzo che ha scelto di correre con la coalizione di centrodestra, non ha ancora preso una posizione univoca al riguardo. Dal candidato Marsilio sono arrivate risposte poco chiare mentre la nostra posizione è ben nota a tutti ed è in difesa del nostro territorio. Sempre.

Capitolo sanità. Il sistema è al collasso, complice un indebitamento che viene da lontano. Quali sono i vostri piani? Dove troverete le risorse?
La sanità incide sul bilancio regionale per circa l’85% del totale. È dunque il settore in cui la regione può avere un ruolo attivo per sostenere la salute dei cittadini. Le priorità da cui voglio partire sono: riduzione delle liste d’attesa, assunzione di nuovo personale, garantire una sanità funzionante nelle aree interne. Abbiamo presentato il programma sanità insieme al ministro Giulia Grillo che ha specificamente spiegato come i soldi siano a disposizione dell’ente regionale. Abbiamo 228 milioni di euro che devono essere spesi per la Regione Abruzzo. Ci sono i fondi Inail, istituto in bilancio positivo che può finanziare investimenti nelle strutture sanitarie, prestandoli a un tasso di favore. Forti di queste coperture potremo evitare di ricorrere sistematicamente ai project financing, uno strumento sicuramente svantaggioso per le casse della Regione.

Le aree terremotate scontano ritardi inaccettabili nella ricostruzione. Su cosa puntate per velocizzarla?
È un problema che noi abruzzesi ci trasciniamo da dieci anni e che la politica regionale finora non è mai riuscita ad affrontare con serietà. Io pretendo che si faccia subito una ricognizione degli edifici che ancora sono inagibili e snellire le procedure burocratiche. Per me è fondamentale ricreare un contesto economico che favorisca la ripresa delle aziende e il ripopolamento delle aree. E lo voglio fare a stretto contatto con il Governo nazionale che ha conferito la delega per la ricostruzione al sottosegretario Vito Crimi e al sottosegretario Gianluca Vacca la delega alla ricostruzione e alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico. Servono i risultati e questo Governo sta mettendo in campo lo sforzo massimo per ottenerli.

Alle politiche del 4 marzo il M5S in Abruzzo ha ottenuto il 40% dei consensi, eppure negli ultimi sondaggi il centrodestra unito con Marco Marsilio risulta in testa, complice il traino della Lega. Il 10 febbraio teme il sorpasso?
Sinceramente non ho il timore di nessuno. Il Movimento si presenta alle elezioni del 10 febbraio con una lista sola, un programma unico e una sola idea per rilanciare l’Abruzzo. Dall’altra parte ci sono due maxi coalizioni di liste che si uniscono esclusivamente per rastrellare voti casa per casa. La Lega in Abruzzo è ben lontana da noi, hanno scelto Forza Italia, Fratelli d’Italia e l’Udc. Hanno un candidato romano che della nostra regione sa poco o niente come viene dimostrato in ogni dibattito. Non si è mai interessato alle questioni degli abruzzesi ed è sempre stato eletto nelle circoscrizioni romane. Mi chiedo come possano parlare di Abruzzo agli abruzzesi con queste premesse. Noi rappresentiamo l’unica vera opportunità di riscatto per questa regione.

Se così dovessero pensarla gli elettori quali provvedimenti si impegna a varare nei primi 100 giorni di amministrazione?
Partiamo dal giorno del mio insediamento: in quell’occasione darò mandato immediato di recuperare le risorse degli sprechi che si compiono e si sono compiuti ogni giorno all’interno della Regione. Subito dopo in maniera strutturale riprogrammerò la coda dei Fondi europei 2014/2020, risorse che oggi sarebbero perse a causa dell’inettitudine di chi ha fatto finta di governare finora. Queste decine di milioni di euro li destinerò fin da subito al rilancio occupazionale e delle attività produttive dei cittadini della mia amata regione. Successivamente, ed entro i primi 100 giorni, mi occuperò dell’agricoltura e delle realtà produttive agricole dell’Abruzzo e di un piano organico di rilancio del turismo. Ho le idee molto chiare e sono molto determinata nel realizzarle. Non per nulla ormai in regione sono riconosciuta come la “forza gentile”.

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