L’Italia «perde colpi ipotecando il 2019» e «anche se il Pil risalisse dal 2° trimestre, è alta la probabilità di una crescita annua poco sopra lo zero». Lo afferma il Centro studi della Confindustria nella sua Congiuntura flash, nella quale si evidenzia anche che a fine 2018 l’occupazione risulta «quasi ferma». Numeri che smentiscono l’entusiasmo del premier Giuseppe Conte, che in un’intervista in onda stasera su Rai2 ha detto che «ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire» e che «l’Italia ha un programma di ripresa incredibile» .
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Ottimista anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che, parlando in una conferenza stampa a New York, esclude «la necessità di una manovra correttiva». Tria si dice convinto che ci siano «tutte le condizioni per una ripresa dell’economia italiana» e che «guardare con pessimismo al futuro non è una forma di realismo ma di sabotaggio», mentre bisogna «combattere il pessimismo sugli investimenti» per sprigionarli. E aggiunge: «Non si vedono rischi di recessione in Europa, gli indicatori dicono che la fase peggiore è quasi passata».
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Conte: non c’è motivo per perdere fiducia
Intervenendo all’assemblea dell’alleanza delle cooperative italiane a Roma, Conte ha spiegato che il dato di ieri sul Pil «ci ha lasciati un po’ preoccupati nell’analisi, ma non c’è motivo per perdere la fiducia». E ha insistito: «L’ho già detto ieri», il dato sul Pil che sancisce la recessione
tecnica «è frutto di una contrazione derivante da fattori estranei, come la guerra dei dazi tra Cina e Usa». E in ogni caso
«non ci può essere benessere se ci si concentra solo sul Pil», ha detto Conte, «ecco perchè mi batterò perché ci sia un indicatore della dignità sociale, quella di avere un lavoro, di essere pienamente inseriti nella vita del proprio Paese».
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Tria: in Italia conveniente investire
Secondo Tria, «c’è molto spazio per investimenti ad alto rendimento» in Italia. Giunto quasi al termine della sua missione
in Usa, che da Washington lo ha portato a New York, il ministro dell’Economia ha detto che «c’è molta liquidità in giro» e
che agli investitori, inclusi quelli americani, «bisogna offrire un quadro di certezze» perché in Italia «è conveniente investire».
Pensando agli investitori di lungo termine, «questo significa che dobbiamo offrire certezze di non cambiamento del quadro
normativo, per esempio». «Bisogna accelerare i tempi per applicare le misure già previste, si tratta di investimenti che possono
partire subito», ha aggiunto, «sul codice appalti penso bisogna accelerare perché i tempi contano».
Csc: prospettive deboli per Italia nel 2019
La produzione industriale italiana - spiega il CsC - ha recuperato di poco a dicembre, dopo il tonfo di novembre, registrando
nel quarto trimestre 2018 una flessione dello 0,5%. I dati negativi nella seconda metà del 2018, aritmeticamente, contano
molto nel calcolare la crescita annua del Pil nel 2019: il trascinamento è di -0,2%. E la dinamica a inizio anno sarà debole: il Pmi manifatturiero a gennaio cade molto sotto soglia 50, nei servizi è poco sopra, la produzione è stimata quasi piatta.
L’export italiano si mostra fiacco e sono stagnanti le prospettive a inizio 2019. I consumi e gli investimenti sono al palo e le prospettive sono “fosche” per gli investimenti in particolare a inizio 2019.
Aiuta una minore tensione sui mercati, dopo l'accordo con l’Europa sulla manovra, sia per quanto riguarda il mercato obbligazionario
sia per quanto riguarda la Borsa. Tuttavia gli indicatori segnalano nel terzo e quarto trimestre una stretta sul credito alle imprese.
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Lavoro, a fine 2018 occupazione quasi ferma
I dati di Viale dell’Astronomia spiegano poi che nell’ultimo quarto del 2018 il numero degli occupati in Italia è rimasto
sui livelli del terzo (+12 mila unità), quando si era ridotto (-60 mila). L’occupazione a tempo determinato ha smesso di crescere
(+0,1% dal +2,6% medio nei primi tre trimestri). Il Centro studi di Confindustria, dopo i dati di ieri sull’occupazione, sottolinea che ciò riflette soprattutto il fisiologico aumento delle trasformazioni (da determinato a indeterminato, dato
il boom del primo nel 2017 e inizio 2018) e la maggiore reattività del lavoro temporaneo al ciclo, che è in indebolimento.
Conte: sull’occupazione Istat segnala un miglioramento, fiduciosi
Ma il premier Conte sottolinea che «i dati dell’Istat segnalano un miglioramento» sul fronte dell'occupazione, «è un buon segno: siamo fiduciosi
che il trend possa continuare». «Vogliamo non solo creare occupazione ma anche che l’occupazione sia di qualità – ha spiegato
il premier- non abbiamo demonizzato il precariato ma abbiamo detto che ridurlo a dimensione esistenziale è gravissimo. Perciò
abbiamo introdotto dei limiti al precariato mirando ad assunzioni a tempo indeterminato». E «il reddito di cittadinanza -
aggiunge Conte - contribuirà senz’altro ad incrementare l’occupazione e anche la crescita, perché i soldi stanziati dovranno
essere spesi e incideranno sull'economia reale».
Cooperative: governo approvi legge contro false coop, noi soli contro lavoro nero
All’assemblea che si è svolta a Roma il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Maurizio Gardini, e i copresidenti Mauro
Lusetti e Brenno Begani, hanno chiesto al presidente Conte e al governo «di fare il possibile per approvare, entro l’estate,
la legge contro le false cooperative. Ci aspettiamo un aiuto concreto per sconfiggere questa metastasi». «Siamo gli unici
a chiedere di rafforzare i controlli sul lavoro nero - ha ricordato Gardini - in totale sono 3,3 milioni gli
irregolari in tutte le imprese italiane con una perdita per lo Stato di oltre 107 miliardi tra evasione fiscale e contributiva».
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