L’allarme furbetti del reddito di cittadinanza, con annesse “azioni di recupero”, lo ha lanciato il presidente dell’Inps Tito Boeri. «Non abbiamo allo stato attuale strumenti per fare verifiche sul patrimonio mobiliare» sulle famiglie che faranno richiesta del reddito di cittadinanza, ha detto Boeri. Di conseguenza, c'è il rischio di fare in un secondo momento «azioni di recupero». Secondo le stime Inps «sono più di 100 mila nuclei a cui potremo andare a chiedere indietro circa 10 mila euro. Un'azione di recupero che non sarà molto popolare». Per Boeri, sarebbe stato «meglio attrezzarsi prima» per i controlli.
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Ricordiamo che il reddito di cittadinanza sarà vincolato all'Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente, riferito alla famiglia. La soglia da non oltrepassare è di 9.360 euro. Se consideriamo le dichiarazioni Isee presentate nel 2017, secondo l'Inps sono poco più di 3,6 milioni quelle con Isee inferiore ai 10mila euro. Ma ci sono altri requisiti: patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino a 30mila euro; patrimonio finanziario non superiore a 6mila euro che può arrivare fino a 20mila euro per le famiglie con persone disabili.
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Dovrà essere l’Inps a predisporre il modulo di domanda, sentito il ministero del Lavoro, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del «decretone». Le informazioni contenute nella domanda sono comunicate all'Inps entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta, a quel punto l'Istituto di previdenza avrà solo 5 giorni lavorativi per verificare il possesso dei requisiti d’accesso, in base alle informazioni disponibili nei propri archivi, ma anche dall'Anagrafe tributaria e dal Pubblico registro automobilistico e da altre amministrazioni. Ma nei primi mesi di distribuzione del reddito l'Istituto di previdenza non riuscirà a verificare il patrimonio mobiliare (conti correnti, titoli di stato, obbligazioni, buoni fruttiferi, azioni o quote in società, partecipazioni in società italiane o estere) . «Nei primi mesi - ha detto appunto Boeri - non potremo fare verifiche stringenti sul patrimonio mobiliare».
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