Era una sfida nella sfida per Marco Marsilio. Il nuovo presidente dell’Abruzzo, nonostante sia nato e cresciuto a Roma, è riuscito a convincere la maggioranza degli abruzzesi. «La mia famiglia viene da queste terre da cui se ne andò perché costretta a emigrare per mancanza di lavoro» ha ripetuto durante la campagna elettorale. La storia politica di Marsilio (compirà tra pochi giorni 51 anni) è di quelle della vecchia scuola. Cominciata nei movimenti studenteschi di destra quando era universitario alla Sapienza diventa vicepresidente di Azione Giovani, l’organizzazione giovanile di Alleanza nazionale fondata nel 1995 da Gianfranco Fini.
La militanza in Azione giovani con Meloni
È in quegli anni che Marsilio costruisce il suo rapporto con l’attuale leader di FdI Giorgia Meloni, allora alla guida del
movimento dei giovani di An, che nei mesi scorsi lo ha imposto come candidato in Abruzzo agli alleati del centrodestra. Marsilio
diventa giovanissimo consigliere nella circoscrizione di Roma centro per poi ricoprire lo stesso ruolo a livello comunale.
Nel frattempo si laurea in filosofia e scrive un trattato su “Razzismo: un’origine illuminista” in cui ricostruisce criticamente
come nel secolo dei lumi siano affiorati prima e avanzati poi alcuni dei concetti che hanno portato al mito della razza.
L’elezione a deputato
Nel 2008 arriva la sua prima elezione a deputato dopo la confluenza di An nel Pdl di Silvio Berlusconi. Si fa le ossa in commissione
Bilancio e nella commissione per l’attuazione del Federalismo fiscale fino a diventare relatore alla Finanziaria nel 2011.
Con la fine del Pdl resta accanto a Meloni assieme alla quale dà vita a FdI e lo candiderà alle politiche del 2013 (dove risulterà
il primo dei non eletti) e alle ultime del 2017, che lo porteranno in Senato. La scelta di indicarlo per la presidenza dell’Abruzzo
non era affatto scontata. Ma il risultato già ottenuto a L’Aquila da Fdi, con la vittoria nel Municipio dell’ex CasaPound
Pierluigi Biondi, ha convinto alla fine Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a dare il via libera alla candidatura di Marsilio.
Il largo margine conquistato dalla coalizione di centrodestra consente al neo Governatore una navigazione tranquilla. Marsilio
in campagna elettorale ha battuto insistentemente soprattutto sulla necessità di rafforzare le infrastrtture stradali e ferroviarie
per rilanciare l’economia della Regione favorendo le imprese e la crescita dell’occupazione.
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