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intervista al candidato centrodestra

Marsilio sfida M5S: «L’Alta velocità per far crescere l’Abruzzo»

È un politico vecchia scuola, Marco Marsilio, il senatore di Fdi che guida la coalizione del centrodestra per conquistare la presidenza dell'Abruzzo. Di quelli che cominciano giovanissimi, tra i banchi di scuola e poi dopo un lungo apprendistato tra consigli circoscrizionali, poi comunali e infine in Parlamento, sempre rigorosamente a destra, sono pronti per il grande salto: l’elezione a governatore, dove oltre al partito, alla coalizione, conta tanto e soprattutto il candidato. E per Marsilio è una sfida doppia perché in Abruzzo ci sono le sue origini ma lui è nato e cresciuto a Roma.

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«Di sangue e cultura sono abruzzese perché a Roma la mia famiglia, come tante altre, è stata costretta a emigrare per mancanza di lavoro nella nostra terra. Tanti lo fanno ancora ed io sono qui per consentirgli di restare, di crescere e far crescere questa terra meravigliosa che in passato ha dimostrato di poter essere la capofila dello sviluppo del Sud».


Quali sono le priorità?
Serve un piano di infrastrutturazione capace di liberare le eccellenze imprenditoriali che ci sono e che pagano un vero e proprio dazio sulla loro competitività per la scarsità di collegamenti. Basti pensare che le ferrovie sono ferme all’anteguerra o alla fine dell’800. La Roma-Pescara ci mette 4 ore di media e non c’è neppure un collegamento diretto tra L’Aquila e la Capitale. Servono ferrovie competitive: l’Alta velocità deve arrivare anche in Abruzzo perché non percorre né la linea Adriatica né la trasversale Roma-Pescara.
Il suo partito, Fdi, è all’opposizione in Parlamento ma qui vi presentate con la Lega che è al governo e l’Alta velocità dipende dalle scelte dell’esecutivo non della Regione...
È una partita che conosco bene e Salvini lo sa. Ci sono degli investimenti per l’Abruzzo ma decisamente insufficienti e credo che l’interlocuzione con il governo sia fondamentale per poterli incrementare. E non mi riferisco solo alla Lega ma anche al M5s, visto che il ministro Toninelli, che fino a poco tempo fa diceva che le grandi opere non sono la priorità, ora viene in Abruzzo e promette l’alta velocita. Benissimo! Dalla prossima settimana, da governatore gli chiederò di onorare questo impegno.

La candidata del M5s punta molto sull’avvio del reddito di cittadinanza: voi cosa promettete ai disoccupati?
Lavoro, lavoro, lavoro. In Abruzzo negli ultimi 5 anni si sono persi 26mila posti di lavoro. Gli investimenti infrastrutturali sono una cornice indispensabile perché se mettiamo le aziende in condizione di lavorare, produrre e muovere le loro merci con costi minori è chiaro che si generano potenzialità di crescita e quindi maggiori opportunità di lavoro. Non meno importante però è il tema della formazione. In Abruzzo il paradosso è che la nostra regione è piena di disoccupati ma le aziende non trovano lavoratori perché manca lavoro qualificato. I fondi europei stanziati per questo obiettivo sono inutilizzati, tant’è che l’Abruzzo governato dal Pd è maglia nera nella Ue quanto all’utilizzo delle risorse comunitarie.
Ma se diventerà governatore quale sarà il suo approccio con il reddito di cittadinanza visto il ruolo riservato alle Regioni?
Non è certo un mistero che siamo molto critici su questa misura per il rischio di sperequazioni - che è alto - e per la platea indefinita sulla quale il M5s fa promesse elettorali molto discutibili sulla pelle delle persone più fragili. Ho ascoltato con le mie orecchie la Marcozzi (la candidata M5s, ndr) promettere che 88mila senza reddito in Abruzzo avranno 780 euro al mese ciascuno. Significa che pensa di spendere 850 milioni solo in Abruzzo! È chiaro che non sarà così, che questa platea non potrà essere soddisfatta e che anzi ne approfitteranno tanti che fanno finta di avere reddito zero e lavorano in maniera abusiva. La ricchezza si genera con il lavoro, mettendo le aziende in condizione di assumere e non lasciando le persone a casa con l’assegno sul divano.
Sempre la candidata del M5s dice che vuole diminuire i rifiuti importati dalla Capitale: condivide questa scelta?
Mi fa sorridere visto che a governare Roma c’è la sua collega di partito Virginia Raggi. Le potrebbe suggerire di far funzionare gli impianti! Ogni Regione deve smaltire i propri.

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