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Di Maio e Salvini contro Bankitalia: «Serve…

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Truffati, «presto i risarcimenti»

Di Maio e Salvini contro Bankitalia: «Serve discontinuità». Truffati banche, «risarcimenti in settimana»

«Per Bankitalia serve discontinuità», «non possiamo pensare di confermare le stesse persone che sono state nel direttorio di Bankitalia, se pensiamo a tutto quel che è accaduto in questi anni». Per l’ennessimo attacco a via Nazionale il vicepremier Luigi Di Maio sceglie l'assemblea nazionale dell'associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca”, con gli ex soci dell'istituto berico, a Vicenza. «Queste persone - incalza riferendosi agli ex soci BpV - sono state prese in giro dalla politica che non ha controllato, così come pure dalle istituzioni di controllo e dalle stesse banche».

All’attacco contro la Banca d’Italia - una replica senza precedenti ai giudizi negativi sempre più frequenti sulla politica economica arrivati da via Nazionale - si è associato anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini, anche lui ospite dell’assemblea: «Banca d'Italia e Consob andrebbero azzerati, altro che cambiare una-due persone, azzerati». «Un conto è l'indipendenza, e ci sono questi organismi di controllo che sono indipendenti. Però indipendenza non può essere irresponsabilità: se non fai il mestiere per cui sei pagato, paghi civilmente e penalmente fino in fondo», ha concluso Salvini. Prima di salire sul palco, un caloroso scambio di baci e abbracci tra i due vicepremier conferma la ritrovata intesa - almeno a favore di telecamere - dopo le tensioni delle ultime settimane.

Bersaglio specifico dell’attacco Di Maio - sostenuto per una volta anche da Salvini - è il vice direttore generale di Bankitalia, Federico Signorini (tra i piu’ critici con il Governo per l’impennata dello spread), il cui mandato è in scadenza ma che il Governatore Ignazio Visco vorrebbe confermare. A metà gennaio la proposta di Visco è stata recepita dal Consiglio Superiore dell’istituto che ha poi avviato l'iter formale per il rinnovo che deve avvenire con un decreto del Presidente della Repubblica. Lo Statuto della Banca d'Italia prevede che i rinnovi dei mandati «del Direttore Generale e dei Vice Direttori generali debbono essere approvati con decreto del Presidente della Repubblica, promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto col Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Consiglio dei ministri». Da qui la chiamata in causa dell’Esecutivo, che nell’ultimo Consiglio dei ministri si è diviso proprio sul via libera a Signorini. Da un lato i ministri 5Stelle, che hanno posto il veto su Signorini, dall’altra, in minoranza, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che non pone obiezioni. In mezzo il premier Conte, chiamato ancora una volta a mediare tra posizioni agli antipodi.

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«Questa è la settimana in cui si scrivono i decreti e si erogano i soldi» per i risarcimenti ai risparmiatori truffati, ha spiegato Di Maio a margine dell'assemblea: «Sappiamo che ci sono resistenze dell'Unione europea. Ce ne faremo una ragione. Questa gente ha diritto ai suoi soldi. Sono i loro, non sono di qualcun altro. Hanno ragione, è passato tanto tempo ma in otto mesi e mezzo abbiamo fatto quel che gli altri non avevano fatto per anni». I risarcimenti ai soci della Banca Popolare di Vicenza, ha chiarito poi, «verranno erogati direttamente, senza che queste persone si debbano impegnare o spendere altri soldi in cause. Nessun arbitrato, nessun contenzioso». In futuro, ha proseguito il vicepremier pentastellato, dovremo fare in modo che quanto è accaduto con le banche venete non accada più e per questo «dovremo modificare un po' di cose nel sistema bancario, per dividere tra banche commerciali e banche di speculazione».

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Stesso messaggio positivo per la platea anche dal ministro dell’Interno, che ha confermato sia i fondi stanziati che i tempi veloci per i risarcimenti: «Siam qua da otto mesi, c'erano a bilancio 150 milioni, adesso c'è un miliardo e mezzo. Vedremo di far veloce». «Sento dire che questa cosa del fondo per i risparmiatori all'Europa non andrebbe bene. Se all'Europa va bene, d'accordo, se all'Europa non va bene, per noi va bene lo stesso», ha aggiunto Salvini, ironizzando sui dubbi che l'Ue potrebbe avanzare sul Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) da 1,5 miliardi di euro inserito dal Governo nella legge di bilancio. Prima di avviare i lavori, l'assemblea degli ex soci BpV ha osservato cinque minuti di silenzio e raccoglimento in ricordo delle vittime delle crisi bancarie.

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