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Da Farnesina e Comune di Milano due nuovi ricorsi contro Ema ad Amsterdam

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lite senza fine sull’agenzia del farmaco

Da Farnesina e Comune di Milano due nuovi ricorsi contro Ema ad Amsterdam

Due ricorsi in due giorni contro l'assegnazione della nuova sede dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ad Amsterdam. Il ministero degli Affari esteri ha affiancato con una propria impugnazione il ricorso (con due istanze) presentato dal Comune di Milano tra venerdi della scorsa settimana e lunedì. Il ministro Enzo Moavero Milanesi ha tenuto fede a quanto aveva annunciato nei mesi scorsi e ha presentato il ricorso alla Corte di giustizia dell'Unione europea contro il Regolamento Ue 2018/1718 del 14 novembre 2018 che stabilisce l'assegnazione della sede dell’Agenzia ai Paesi Bassi.

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In una nota la Farnesina sottolinea che «il nuovo ricorso conferma la determinazione italiana a far debitamente verificare, a livello giurisdizionale, la legittimità delle procedure seguite per stabilire la nuova sede dell'Ema, a fronte del fatto che la candidatura di Milano offriva tutte le garanzie immediate per la continuità operativa di un'agenzia Ue, come Ema, fondamentale per la tutela della salute dei cittadini dell'Unione europea».

La nuova impugnazione si ricollega al ricorso presentato un anno fa dal precedente Governo, tuttora pendente davanti alla Corte di giustizia Ue.
Nei giorni scorsi anche il Comune di Milano ha impugnato il Regolamento europeo che ha formalizzato il trasferimento di sede dell'Ema da Londra ad Amsterdam.

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I nuovi ricorsi presentati dal Governo (tramite l'Avvocatura dello Stato) e dal Comune di Milano (attraverso l’avvocato Francesco Sciaudone managing partner di Grimaldi studio legale e Massimo Condinanzi), confermano la collaborazione tra Governo centrale e amministrazione locale.

Nei ricorsi viene censurato il fatto che una decisione fondamentale per i cittadini europei, sia stata adottata senza il minimo coinvolgimento del Parlamento europeo, in violazione del principio democratico che è alla base del funzionamento della stessa Unione. I ricorsi sottolineano inoltre che i vizi formali e sostanziali di quella decisione inficiano anche la legittimità del Regolamento 2018/1718, che ha semplicemente confermato l'esito del sorteggio.

I giudici della Corte di giustizia del Lussemburgo potrebbero decidere prima che l'Ema venga trasferita nella sede provvisoria di Amsterdam a quella definitiva che è in avanzato stato di costruzione.

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Nel frattempo si attende la decisione dei giudici di Londra nella controversia che oppone l'Ema a Canary Wharf Group, proprietario del palazzo della zona finanziaria nell'East End della capitale britannica, che ospita attualmente l'Agenzia.

L'Ema vuole interrompere il contratto di leasing che la lega alla sede londinese fino al 2039 a un costo di 13 milioni di sterline (circa 15 milioni di euro) all'anno, giustificando l'interruzione proprio a causa della Brexit. Canary Wharf Group si oppone e ventila conseguenze disastrose per l'intero mercato immobiliare britannico se la Corte dovesse dare ragione all'Ema.

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