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Di Maio presenta l'alleanza per le Europee. «Nessun dialogo con …

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«bentornato l'amabsciatore francese»

Di Maio presenta l'alleanza per le Europee. «Nessun dialogo con chi parla di guerra civile»

«Far diventare centrali i diritti sociali tornando a credere nel sogno europeo. Perché è quello che abbiamo perso in quest anni. Eppure il sogno esiste». Così Luigi Di Maio nel presentare a Roma la «nuova alleanza» per le prossime elezioni di maggio assieme ai vertici dei partiti Zivi Zid (Croazia), Kukiz '15 (Polonia), Liike Nyt (Finlandia) e Akkel (Grecia). Escluso a chiare lettere sin d'ora dal vicepremier qualunque rapporto con chi non crede alla democrazia, chiaro il riferimento dunque alle polemiche suscitate dalle parole di Christophe Chalencon, ala estrema del movimento dei gilet gialli.

«C'è stata un'interlocuzione con una realtà complessa, ma noi non abbiamo intenzione di dialogare con quell'anima che parla di lotta armata o la guerra civile», taglia corto Di Maio. «Chi presenterà quella lista dovrà essere una persona che crede nella democrazia per cambiare le cose». Allo stesso tempo il leader penstastellato di dice «contento» del rientro dell'ambasciatore francese Christian Masset in Italia, «a cui chiederò un incontro. Intanto gli do il bentornato».

Il cartello dei partiti annunciato nell Capitale si raccoglierà intorno a «un progetto al quale potranno prendere parte tante forze che non si riconoscono né nella destra né della sinistra. Non siamo d'accordo su tutti i temi, ma i principi ispiratori di questo gruppo si basano su un'idea di Europa diversa». Per il capo del M5S «dopo anni di austerità, è ora di far tornare a stare meglio i cittadini italiani, i cittadini polacchi, croati, greci, finlandesi. Non le lobby, non le banche, non i grandi evasori fiscali». Sia il programma del Movimento sia il manifesto comune verranno messi ai voti degli iscritti del Movimento, le aspettative in ogni caso sono alte. «Visti anche i primi sondaggi emersi in questi giorni l'allenza sarà ago della bilancia» a Strasburgo, di questo è convinto Di Maio. È in arrivo «uno tsunami contro la commissione europea e il Consiglio Ue, non contro un singolo, ma contro il modo in cui sono stati gestiti».

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Da una Ue più vicina ai cittadini alla solidarietà sui migranti fino alla protezione delle eccellenze dei singoli Paesi e a un maggiore attenzione, come detto, ai diritti sociali. Sono questi alcuni dei temi principali del manifesto condiviso sinora dai quattro partiti in vista delle urne. Dieci punti i punti, in particolare, che partono con un'idea di Unione più vicina ai cittadini attraverso e-democracy al servizio della democrazia diretta e partecipata, passano per cooperazione e rispetto delle identità nazionali e ancora riforma delle istituzioni comuni, avendo comunque per esplicita finalità quella del miglioramento della qualità della vita dei cittadini europei.

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