È Carlo Trerotola, farmacista, esponente della società civile, il candidato unitario del centrosinistra, che su di lui ha trovato una sintesi dopo il passo indietro di Carmen Lasorella e Marcello Pittella. L’intesa è arrivata dopo che in un primo momento era girato il nome di Rocco Colangelo, socialista storico, segretario regionale di quel partito e amico della famiglia Pittella, già Direttore Generale della Regione Basilicata, oggi in pensione.
La rinuncia di Lasorella
Avvisaglie della convergenza del centrosinistra verso un candidato unitario c’erano state già nelle scorse ore: Carmen Lasorella
- che nella scorsa estate aveva comunicato la sua volontà di candidarsi con il movimento civico “Luci” (Lucani insieme) alla
Presidenza della Regione Basilicata - con un video postato su Facebook - ha annunciato la sua rinuncia. Nelle scorse settimane
era parlato di una candidatura della giornalista alla guida di una coalizione di sinistra di cui avrebbe fatto parte anche
Articolo 1-Mdp.
Il pressing sempre più forte su Pittella
Già nei giorni scorsi c’era stato un forte pressing del centrosinistra lucano su Pittella – indagato nell'ambito dell'inchiesta
della Procura di Matera sulla sanità lucana e dimessosi lo scorso 24 gennaio – perché facesse un passo indietro. Anche perché
Leu (che alle politiche 2018 aveva preso in regione oltre il 6%) non ne voleva sapere del governatore uscente. Il pressing
è poi aumentato dopo che il centrodestra unito (Fi-Lega-FdI) il 18 febbraio ha ufficializzato il candidato governatore: il generale (in pensione) della Guardia di Finanza
Vito Bardi, in quota Forza Italia. Un centrosinistra diviso, infatti, avrebbe rischiato di finire terzo, anche dietro ai 5 stelle, che già da agosto scorso hanno messo in campo il candidato governatore Antonio Mattia.
Le tensioni nel centrodestra
Al nome di Bardi il centrodestra è arrivato dopo mesi di fibrillazione. Secondo gli accordi “romani”, il candidato governatore
doveva sceglierlo Forza Italia in Basilicata, così come in Piemonte. Il nome di Bardi (in quota Forza Italia, appunto) in
prima battuta è stato bocciato dalla Lega. Sono circolati perciò altri nomi: dal patron del Potenza calcio Salvatore Caiata
(eletto tra le fila del M5S ma espulso a seguito di una indagine per riciclaggio e finito nel gruppo Misto), all’ex dg dell’ospedale San Carlo Michele Cannizzaro. Nomi respinti al mittente però da Salvini. Alla fine era circolata
anche l’ipotesi di un Carroccio (in costante crescita di consensi in Basilicata: è accreditata oltre il 20%) al contrattacco
con la discesa in campo del 44enne senatore leghista lucano Pasquale Pepe, sindaco di Tolve molto popolare. Ma poi il braccio
di ferro si è concluso con una vittoria di Berlusconi, che è riuscito a far digerire a Salvini il nome di Bardi.
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