
Sul tavolo del faccia a faccia tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che si è tenuto a margine del primo summit tra Unione Europea e Lega Araba a Sharm el-Sheikh, non c’è stato solo il caso Regeni. C’è stato anche un corposo dossier libico. al-Sisi è infatti il principale sponsor di Khalifa Haftar, il generale che negli ultimi giorni ha preso il controllo del giacimento di Sharara, nel sud ovest del paese. Il generale, sostenuto anche da Russia, Emirati e Francia, è in concorrenza per il controllo del paese con il più debole Fayez Serraj, capo del governo di unità nazionale (Gna), riconosciuto dalle Nazioni Unite e principale interlocutore dell’Italia.
L’attivismo di Haftar nella parte meridionale della Libia
Il 16 gennaio Haftar, a capo dell’Esercito nazionale libico (Lna), ha avviato una campagna militare nel Sud Ovest libico.
Venerdì fonti Lna hanno annunciato che le forze di Haftar hanno assunto il controllo della sicurezza del giacimento libico
El Feel, operato da Eni assieme alla Compagnia petrolifera nazionale libica (Noc). Sotto il controllo dell’Esercito nazionale
libico anche i pozzi di Sharara, gestiti dalla Noc, dalla spagnola Repsol, dalla francese Total, dall’austriaca Omv e dalla
norvegese Statoil. Il controllo dei pozzi ha una rilevanza strategica: da qui infatti scaturisce il 90% delle entrate per
le casse libiche. L’attivismo di Haftar fa il paio con la crescente debolezza di Serraj.
L’attivismo della Francia
Oltre a un Haftar che guadagna terreno e a un Serraj sempre più in difficoltà, c’è una Francia sempre più attiva. Se fino
a oggi il rafforzamento della Guardia costiera libica è stata una prerogativa dell’Italia, la settimana scorsa Parigi ha annunciato
che acquisterà e consegnerà sei imbarcazioni per contribuire alla lotta contro l’immigrazione clandestina. In queste ore Salamé
lavora a un incontro Serraj e Haftar. Secondo quanto riporta l’agenzia
Lybia 24, a spingere per organizzare l’incontro tra i leader libici sarebbe l’Eliseo. Un vertice tra i due potrebbe esserci
già nei prossimi giorni ad Abu Dhabi e, secondo Lybia 24 un secondo incontro sarebbe in programma, a stretto giro, a Parigi.
Il peso del presidente egiziano sulla stabilizzazione della Libia
La situazione in Libia, al momento, resta instabile e il governo italiano sta aumentando i suoi sforzi affinché la conferenza
internazionale promossa dalle Nazioni Unite - stando alla road map delineata dal Rappresentante speciale del Segretario generale
delle Nazioni Unite per la Libia Ghassan Salamè si sarebbe dovuta tenere tra gennaio e i primi di febbraio - venga convocata
quanto prima. L’apertura di un canale di dialogo con al-Sisi acquisisce, da questo punto di vista e più in generale per la
stabilizzazione del paese, un’importanza strategica.
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