I noleggiatori con conducente (Ncc) possono ancora fare a meno di rientrare nella loro rimessa prima di iniziare una nuova corsa. Il nuovo obbligo di rientro prima di ogni viaggio, a meno che l’autista abbia registrato un elenco di corse già al momento in cui esce in servizio, per ora è blando. Lo stabilisce una circolare del ministero dell’Interno che risale al 28 febbraio, ma resa noto solo nella serata di ieri. Ora protestano i tassisti, che annunciano ricorsi al Tar contro l’atto, firmato dall’allora direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato.
La circolare parrebbe interpretare in modo ampio la portata delle deroghe ora previste dall’ultimo decreto semplificazioni (Dl 135/2018, convertito dalla legge 12/2019, in vigore dal 13 febbraio).
Una prima deroga riguarda l’ipotesi in cui l’autista già all’uscita dalla rimessa abbia una serie di prenotazioni già registrate. La circolare “forza” gli ambiti provinciali: dice che dopo il primo viaggio, ogni servizio successivo potrà anche iniziare nella stessa provincia e finire ovunque, iniziare fuori provincia ma finire al suo interno.
Inoltre, la circolare prende atto di una clausola contenuta già nella nuova norma: il comma 9 dell’articolo 10-bis della legge 12/2019aveva previsto una deroga di due anni per le corse fatte in esecuzione di un “contratto-quadro” stipulato con le vecchie norme se entro il 28 febbraio non fosse intervenuta una delibera della Conferenza unificata. Che non è stata fatta. Il regime attuale dovrebbe durare fino al 13 febbraio 2021.
Su questi contratti, la circolare chiarisce che per una corsa a essi relativa non c’è obbligo di preventiva registrazione nel foglio di servizio con cui l’autista esce dalla rimessa, almeno fino a quando il ministero dei Trasporti attuerà il «foglio di servizio elettronico», anch’esso previsto dalla legge.
Da tutto questo la protesta di Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Faisa Confail Taxi, Unimpresa, Ati Taxi, Associazione tutela legale Taxi e Associazione nazionale autonoleggiatori riuniti - Anar.
Ribatte l’Unione nazionale consumatori, che ricorda come l’obbligo di rientro in rimessa sia irrazionale, antieconomico e inquinante, per cui una regolazione moderna del trasporto pubblico non dovrebbe essere basata su vincoli che appaiono così anacronistici.
Ieri invece avevano protestato gli Ncc riuniti nell’Air, chiedendo simbolicamente il Reddito di cittadinanza in quanto la nuova legge impedirebbe loro di lavorare.
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