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Reddito cittadinanza, 50 euro in più a famiglie con disabili

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le modifiche al decretone

Reddito cittadinanza, 50 euro in più a famiglie con disabili

La pensione di cittadinanza potrà essere concessa anche nei casi in cui i componenti over 67 di un nucleo famigliare convivono esclusivamente con persone “under 67” in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
Ritoccata anche la scala di equivalenza (ai fini Isee) che consentirà ai nuclei che hanno a carico familiari disabili di avere 50 euro in più di beneficio: la scala in questi casi passa a 2,2, e il reddito può dunque arrivare al massimo 1.380 euro. Infine, per l’accesso al reddito sale la soglia del patrimonio mobiliare da 5mila a 7.500 euro in più per ciascun componente con disabilità grave o non. A prevederlo è uno degli emendamenti del Governo al decretone presentati in commissione Lavoro alla Camera in cui vengono in parte accolte le richieste della Lega sul rafforzamento del capitolo-disabili. Il costo della misura è di 12,8 milioni nel 2019 e di circa 17 milioni l’anno a partire dal 2020.

Beni culturali: assunzioni per colmare i vuoti lasciati da Quota 100
Con altri tre emendamenti del Governo vengono previsti alcuni interventi per colmare i vuoti d’organico nella Pa per effetto delle uscite con quota 100. In particolare, per far fronte ai 7.772 pensionamenti previsti per il triennio 2019-2021 nel settore dei Beni culturali, 3.489 dei quali con le uscite anticipate con quota 100, vengono previste assunzioni immediate in deroga e l’accelerezione e la semplificazione delle procedure relative ai concorsi per il reclutamento del personale del.ministero dei Beni culturali. Prevista anche la possibilità di anticipare al 15 luglio 2019 le assunzioni già previste con decorrenza 15 novembre 2019 con un anticipo del turn over.

Assunzioni anche nella sanità
Un altro ritocco offre alle aziende e agli enti del Servizio sanitario nazionale la possibilità di procedere all’assunzione di professionalità occorrenti, anche tenendo conto delle uscite che ci saranno nel 2019, a patto che i nuovi ingressi siano in linea con la programmazione regionale e nel rispetto dei piani triennali approvati dalle Regioni di appartenenza. Le Pa nell’effettuare nuove assunzioni per sopperire ai vuoti d’organico che si apriranno con i pensionamenti con quota 100 dovranno assicurare una sorta si corsia preferenziale anche alle cosiddette categorie protette titolari del diritto al collocamento obbligatorio, come ad esempio i disabili.

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