Su uno dei caricatori è scritto con vernice bianca: Sebastiano Venier.
Il doge veneziano del Cinquecento appare con gli altri nomi che hanno dato oscena ispirazione al terrorista neozelandese
Brenton Tarrant nella strage delle moschee di Christchurch.
Sebastiano Venier era il vecchio e settantenne comandante della flotta di galere veneziane nella battaglia di Lepanto, golfo di Patrasso, Grecia, in cui il 7 ottobre 1571 la Lega Santa cristianissima sconfisse la flotta ottomana.
Quel giorno il capitano general da mar Venier — protetto da un corsaletto da piede e calzando le scarpette “furlane” indispensabili per muoversi in sicurezza sul tavolato — combatté dal ponte della Capitana dirigendo i movimenti delle navi e lanciando colpi di balestra contro i turchi.
Prima della battaglia di Lepanto, Sebastiano Venier ebbe un cursus honorum di grande valore: governatore a Candia, capitano a Brescia, podestà a Verona, provveditore a Corfù e a Cipro.
Tornato da eroe dopo Lepanto, l’11 giugno 1577 Venier fu eletto doge con voto unanime. Morì il 3 marzo 1578.
La casa in cui visse, un piccolo edificio di stile gotico poco appariscente tra i palazzi sontuosi della città, è in campo Santa Maria Formosa a Venezia dove c’è la Farmacia dell’Orso.
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