Il battesimo dell’ultima nave destinata alla Cina è avvenuto giusto qualche settimana fa con la presentazione, a Monfalcone, di Costa Venezia, la più grande unità introdotta da Costa Crociere in quell’area: una stazza lorda da 135.500 tonnellate per 323 metri di lunghezza e una capienza di oltre 5200 ospiti. Ma Costa Venezia, costruita da Fincantieri per il brand di Carnival Corporation, è solo uno dei tanti giganti del mare concepiti per soddisfare le esigenze del pubblico cinese e di un mercato che, nonostante qualche segnale di rallentamento, continua ad avere numeri molto significativi.
Boom del crocieristico nel 2018
Se si guarda infatti alla fotografia del mercato crocieristico mondiale, a fine 2018 il portafoglio ordini si attesta a livelli
record: 103 navi per 252mila letti bassi, con consegne che si estendono fino al 2027. Un trend positivo che caratterizza ormai
il comparto dal 2014 e che è, da un lato, dovuto alla ripresa della domanda di crociere nei mercati tradizionali, e, in parte,
riconducibile all’apertura di nuovi mercati crocieristici con enormi potenzialità di sviluppo, a partire proprio da quello
cinese.
Le prospettive di crescita del mercato cinese
Secondo il ministero cinese dei Trasporti (Mot) il mercato crocieristico del paese ha registrato una significativa espansione
negli ultimi anni, raggiungendo 2,8 milioni di passeggeri nel 2017. Le potenzialità di crescita sono stimate in 4,5 milioni
di passeggeri nel 2020, un numero che farebbe della Cina il secondo mercato al mondo dopo quello americano, e in 10 milioni
nel 2026, con una crescita annua a due cifre. Questo traguardo potenziale corrisponderebbe ad un tasso di penetrazione della
crocieristica sulla popolazione ancora del tutto marginale (tra 0,5% e 1%), ampiamente inferiore a quello registrato nei mercati
tradizionali (attorno al 3,5% nel caso di Europa e Nord America), aprendo così ulteriori prospettive di espansione.
I piani del governo di Pechino
Se questo trend si confermasse il mercato cinese diventerebbe il primo in assoluto. Il governo cinese ha da tempo avviato
una serie di iniziative mirate al sostegno e allo sviluppo del mercato turistico domestico e in particolare del segmento cruise,
inserendo il progetto di crescita dell'industria delle crociere all'interno dell’ultimo piano strategico quinquennale e individuando
nel gruppo China Shipbuilding State Corporation (Cssc), il principale gruppo cantieristico statale cinese con un fatturato di oltre 30 miliardi di dollari e 12 cantieri, il soggetto
nazionale destinato a portare avanti tale programma.
Gli armatori scommettono sul Far East
Da qui la scelta di armatori e costruttori di avviare la realizzazione di navi ad hoc per il mercato cinese, come testimoniato
dall’ultima nata in casa Costa Crociere o dai piani di Msc Crociere che sul mercato asiatico ha scommesso ormai da un po’. Lo stesso sta accadendo anche sul fronte dei costruttori, a partire
da Fincantieri che, come detto, ha appena ultimato la Costa Venezia per Costa Crociere. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono,
però, non si è limitato solo a realizzare navi di armatori italiani o stranieri destinati al mercato cinese.
La strategia di Fincantieri: l’asse con Cssc
A novembre 2018, sono stati infatti firmati a Shanghai i contratti che suggellano le intese annunciate nel febbraio 2017
relativi alla costruzione di due navi da crociera per Cssc Carnival Cruise Shipping Limited: le prime unità di questo genere
mai realizzate in Cina per il mercato cinese. Il progetto, che ha un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di dollari,
escluse le opzioni per ulteriori 4 navi, sarà realizzato da Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding , controllata da Cssc. Sempre
a novembre, poi, Fincantieri ha siglato con il sindaco del distretto di Baoshan della città di Shanghai Fan Shaojun i contratti
relativi alla creazione di un hub di settore, dedicato principalmente alle attività crocieristiche, ma anche cantieristiche
e marittime, nell'ambito dello sviluppo di tali comparti avviato dalla Cina. L’hub fungerà da fondamentale bacino industriale
per alimentare questa produzione.
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