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Dossier | N. 52 articoli L’Europa dopo il voto

Europarlamento, perché votare conta. È decisivo in 8 leggi Ue su 10

In principio era solo un organo consultivo, come scritto nero su bianco nel Trattato di Roma del 1957. Ora l'Europarlamento è un'istituzione capace di far sentire la sua voce e di lasciare il segno. Ha infatti il potere di modificare e perfino respingere le proposte di legge presentate dalla Commissione europea. Nella complessa architettura europea questo significa che i nostri rappresentanti a Strasburgo sono sullo stesso piano dei ministri riuniti nel Consiglio Ue.

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Nella legislatura che sta per concludersi ha potuto esercitare questo potere ben 622 volte, pari all’82% delle 756 votazioni su atti legislativi grazie a una procedura chiamata di “codecisione” introdotta dal Trattato di Maastricht e ormai diventata “procedura ordinaria”. Un peso cresciuto anno dopo anno, Trattato dopo Trattato. Basti pensare che dieci anni fa questo ruolo attivo nel processo decisionale era valido solo per una legge su due (48 per cento).
La procedura è stata introdotta dal Trattato di Maastricht sull'Unione europea (1992) e poi ampliata e adeguata con quello di Amsterdam (1999) per rafforzarne l'efficacia. Con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009 è stata battezzata “procedura legislativa ordinaria” ed è diventata la principale del sistema decisionale europeo.

23mila emendamenti presentati
L'Assemblea ha oggi un parere vincolante su questioni legate a mercato interno, protezione dei consumatori, istruzione, ricerca, ambiente, governance economica, trasporti, energia. Tutte tematiche che riguardano da vicino la vita dei cittadini europei. Questo significa che la stragrande maggioranza delle leggi comunitarie è adottata congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
E non sono pochi i casi in cui il Parlamento Ue ha puntato i piedi. Tanto che per ora in questa legislatura sono oltre 23mila gli emendamenti presentati, dei quali più di 9mila adottati, che hanno innescato un vero e proprio braccio di ferro con il Consiglio Ue.
Qualche esempio? Nel novembre scorso l'Aula di Strasburgo ha chiesto alla Commissione Ue di modificare la nuova direttiva sull'acqua potabile che punta ad allineare gli standard di qualità ai dati scientifici più aggiornati. Il Parlamento Ue ha apprezzato l'impianto generale ma ha proposto alcuni emendamenti, in particolare sui parametri di qualità dell'acqua.

Lo stop alla pesca con reti a impulsi elettrici
Lo scorso gennaio, invece, l'Europarlamento ha ribaltato la proposta di Bruxelles, che nell'ambito del nuovo regolamento sulla pesca voleva estendere la possibilità di pescare con le reti a impulsi elettrici. Ora è in corso un negoziato tra le istituzioni europee per arrivare a un compromesso finale. Se questo non si trova, deve intervenire l'arbitro, che in gergo comunitario si chiama Comitato di conciliazione ed è composto da rappresentanti del Parlamento e del Consiglio che hanno il mandato di cercare un accordo tra le parti. Se entro sei settimane dalla convocazione il comitato non approva il testo, la proposta di legge viene considerata non adottata.

Sulla concorrenza potere solo consultivo
Per alcune tematiche, come le esenzioni dal mercato interno e il diritto della concorrenza, il Parlamento Ue ha ancora un ruolo consultivo. Questo significa che può approvare, respingere una proposta di legge o proporre emendamenti, ma il Consiglio non è giuridicamente obbligato a tenere conto di questo parere. Nella legislatura in corso la procedura di consultazione è stata utilizzata in 105 casi.
Per 12 volte l'Aula ha espresso un parere vincolante che in genere è richiesto per gli accordi di associazione (anche commerciali) o di adesione alla Ue. In base alle regole europee il Parlamento Ue può dire sì o no ma non proporre emendamenti. L'eventuale accordo sulla Brexit dovrà seguire questo iter.

Potere vincolante sul bilancio europeo
Nei cinque anni della legislatura che sta per concludersi l'Europarlamento ha votato oltre 1.800 provvedimenti in plenaria. Spiccano quelli legati al bilancio (300 secondo l'ultimo dato disponibile). L'Assemblea, insieme al Consiglio Ue, ha infatti l'ultima parola sulle voci di spesa dell'Unione, ad eccezione di quelle legate all'agricoltura e agli accordi internazionali. Non solo: Strasburgo può presentare emendamenti al bilancio Ue che non può essere adottato senza il sigillo ufficiale dell'Europarlamento.

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Le risoluzioni
A raccontare l'Assemblea negli ultimi cinque anni sono anche i testi ufficiali non legislativi, che danno un'idea del suo peso e spesso alimentano il dibattito anche a livello nazionale. Sono 390 le risoluzioni approvate sui temi legati ai diritti civili, alle questioni etiche e all'attualità internazionale. Come quella approvata a dicembre che chiede ai governi di continuare a esercitare pressioni sull'Egitto per arrivare alla verità sulla morte di Giulio Regeni. O quella dello scorso ottobre che chiede ai governi di mettere al bando le organizzazioni neofasciste e neonaziste.
Gli eurodeputati possono infine esprimersi attraverso lo strumento dei rapporti di iniziativa personale. Sono 432 quelli presentati nell'ultima legislatura.

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