Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell'acqua. Com'è lo stato di salute delle acque italiane? Come per ogni generalizzazione, bisogna tener conto di eccellenze e schifezze, e alla fine il risultato dà un voto mediocre. Stando al nuovo rapporto dell'Ispra intitolato Annuario del dati ambientali, realizzato insieme con l'Snpa e presentato l'altro giorno, su 7.493 fiumi, il 43% raggiunge l'obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 75% quello di qualità per lo stato chimico.
Su 347 laghi, il 20% raggiunge l'obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 48% quello di qualità per lo stato chimico. Il caso più interessante e che più preoccupa è quello degli Pfas (composti del fluoro) scoperti per caso nelle acque potabili del Veneto centrale.
Tre storie sull'acqua
Ecco un reportage su tre fra le tante storie scritte sull'acqua. La prima storia di questo articolo è la tomba mai scoperta di Hulagu Khan nel lago di Urmia in Iran fra Tabriz e la città di Urmia. Seconda storia, il lago Ciad che separa l'Africa Bianca dei grandi deserti dall'Africa Nera delle grandi savane. Terza storia, i grandi ignegneri italiani che spostano le acque del mondo. Il primo lago, quello fra le montagne dell'Azarbaigian Persiano,
era un vasto lago dall'acqua verde nel mezzo del quale c'era l'Isola Reale (Sciàhi) e oggi è uno stagno di color rosso sangue
circondato da una pianura di sale candido e irritante. Il secondo lago, il Ciad, si sta asciugando ma forse potrà tornare
alla vita se sarà sviluppato uno dei progetti di grande ingegneria del territorio che negli ultimi duemila anni hanno reso
famosi gli italiani nel mondo. La terza storia d'acqua è quella degli ingegneri italiani, quelli che inventarono la laguna
di Venezia (non è una creazione della natura), quelli delle grandi dighe in Brasile o ad Assuan e quelli di oggi del lago
Ciad.
L'italiano che progettò le dighe di Stalin
Per esempio Angelo Omodeo, socialista pavese di Mortara, ingegnere di dighe e opere irrigue in tutta Italia, nel 1931 fu chiamato
da Josip Stalin a Mosca per aprire l'ufficio di progettazione dei grandi canali dell'Urss. Omodeo portò a Mosca una squadra
di ingegneri come il giovanissimo parmigiano Nullo Albertelli e concepì la rete sovietica dei grandi canali come quelli che
spostarono il Volga o prosciugarono l'Aral.
I dati dell'Ispra
Stando all'Annuario del dati ambientali dell'Ispra, ecco il ritratto dei fiumi italiani: buono ed elevato lo stato ecologico
per la Provincia di Bolzano (94%), Valle d'Aosta (88%), Provincia di Trento (86%) e Liguria (75%); uno stato chimico buono
superiore al 90% per i fiumi in Molise, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e
le province autonome di Trento e Bolzano. Laghi: obiettivo di qualità ecologica buono in Valle d'Aosta (100%), Provincia di
Bolzano (89%), Emilia-Romagna (60%) e stato chimico buono per il 100% dei corpi idrici lacustri in Valle d'Aosta, Liguria,
Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e nella Provincia di Bolzano.
E il mare? Più dell'89% delle acque costiere di balneazione è in classe eccellente nel quinquennio 2014-2017. Nel 2017 lo stato di qualità delle acque costiere di balneazione, in relazione ai fattori igienico sanitari, ricade in classe eccellente per l'89,7%, buona per il 5,4%. Il distretto della Sardegna si conferma migliore dal punto di vista della qualità chimica delle acque marino costiere: il 90% presenta infatti uno stato chimico “buono”. La presenza dell'alga tossica Ostreoptis ovata nel 2017 è stata riscontrata in 10 regioni costiere e assente in Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto.
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