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Stadio della Roma, i pm chiedono l’archiviazione per…

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L’inchiesta

Stadio della Roma, i pm chiedono l’archiviazione per l’assessore Frongia

La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per Daniele Frongia, l’assessore allo Sport del Comune di Roma indagato nell’inchiesta sulle presunte corruzioni attorno al progetto del Nuovo Stadio della Roma. Il politico pentastellato è stato coinvolto dopo che l’imprenditore Luca Parnasi, sospettato di aver orchestrato un giro di corruzioni a più livelli, aveva detto di rapporti avuti con l’assessore allo Sport. Secondo la Procura, però, questi contatti tra i due non celerebbero alcun aspetto penalmente rilevante. Sulla richiesta ora si dovrà esprimere il giudice per le indagini preliminari.

Con la Ampersand srl «strizzo l’occhio al M5S»
I legami non erano solo col Partito democratico e la Lega. È con la Ampersand srl che l'immobiliarista Luca Parnasi «ha strizzato l'occhio al M5s facendo progetti», dice a Carlo Magri, ex presidente della Federazione pallavolo. Nella società, legata al gruppo Eurnova - quello titolare del progetto del Nuovo stadio della Roma - dovevano essere assunti Luca Lanzalone, ex presidente di Acea accusato di essere stato corrotto da Parnasi, e una collaboratrice del Campidoglio sponsorizzata da Daniele Frongia, assessore allo Sport della Giunta Raggi.

La persona da assumere
Il particolare è stato trattato nell’interrogatorio di Parnasi. L'imprenditore, nel precisare di non aver ricevuto richieste illecite dal politico, ha spiegato che chiese a Frongia una persona da assumere e che questi sponsorizzò la collaboratrice del Comune di Roma, che avrebbe dovuto rivestire la qualifica di responsabile delle relazione istituzionali. Gli inquirenti hanno messo in relazione questo aspetto con il progetto di Parnasi di ristrutturare tutti gli stadi (basket, pallavolo e altri) di Roma contando di poter ottenere un aiuto dall’assessore Frongia.

Il nodo finanziamenti
Sul fronte finanziamenti la Procura valuta presunte erogazioni illecite per 400mila euro, 250mila dei quali dati all’associazione «Più voci» di Giulio Centemero (Lega) e 150mila alla fondazione Eyu presieduta dall’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. I magistrati stanno valutando la reale fondatezza dell’ipotesi di finanziamento illecito. Non è escluso, però, che si sia trattato di erogazioni regolari.

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