Cento milioni di euro in arrivo per rifinanziare il Fondo mutui prima casa che, altrimenti, avrebbe le ore contate. Senza nuove risorse, nei prossimi mesi non sarebbe più possibile erogare garanzie per l’acquisto dell’abitazione, molto richieste soprattutto dai giovani: finora sono arrivate circa 137mila domande a Consap (dato a marzo 2019), l’ente che gestisce lo strumento, in media circa 250 al giorno nell’ultimo periodo (in aumento rispetto agli ultimi mesi del 2018), per un totale di 89mila mutui erogati.
Sul Sole 24 Ore del 14 gennaio si rendeva noto il mancato rifinanziamento del Fondo con la legge di Bilancio 2019. Ha rimediato il decreto crescita, che nella versione approvata dal Consiglio dei ministri, all’articolo 20, rifinanzia la misura.
Dalla Consap fanno sapere che negli ultimi mesi il Fondo ha operato grazie agli ultimi 70 milioni messi a disposizione dal ministero dell’Economia, ultima tranche del finanziamento iniziale di 650 milioni di euro, ma in esaurimento. Con le nuove risorse messe a disposizione dal Governo, oggi gli uffici amministrativi della società sono sicuri di poter continuare a erogare garanzie per il 2019 e in parte, per il 2020.
A potenziare ulteriormente le disponibilità del fondo è anche l’intervento, previsto nell’attuale versione del Dl crescita, sugli accantonamenti: per ogni garanzia rilasciata, oggi è necessario accantonare - a copertura delle eventuali sofferenze - un 10% dell’importo erogato. Questa quota dovrebbe scendere all’8%, tenuto conto dell’attuale indice dei crediti “a rischio” relativo a prime case e della scarsissima attivazione - finora in questi casi - della garanzia messa a disposizione dal Fondo per chi non riesce a pagare le rate.
Il fondo rotativo istituito con la legge di Stabilità 2014 (articolo 48, comma 1, legge 147/2013) nasce come supporto per l’acquisto della prima casa o per gli interventi di ristrutturazione dell’abitazione principale (non di lusso). Alla fine del 2018 erano stati erogati mutui per 8,8 miliardi di euro, con una garanzia del Fondo di circa 4,4 miliardi (fino al 50% della quota capitale). L’unico limite è che il mutuo non superi i 250mila euro. E le banche si impegnano a non chiedere garanzie aggiuntive (oltre all’ipoteca sull’immobile e alla garanzia fornita dallo Stato). Non serve, quindi, che i genitori facciano da garanti per il mutuo dei propri figli ed è vietata la richiesta di ulteriori garanzie personali. Il Fondo è usato per lo più da giovani under 35 (57,4%) e fra i 36 e i 45 anni (30,5%).
Di fatto, oggi è l’unico modo per poter accedere a finanziamenti sopra l’80% del valore (con loan to value anche al 100% in base alle offerte delle singole banche aderenti all’iniziativa).
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