Nel Def c’è «un bagno di realismo del governo, in particolare sul 2019. Ora è evidente che lo stesso governo prevede un incremento della crescita dato lo sblocca cantieri e il decreto crescita su cui le aspettative chiaramente si elevano nella logica della previsione futura e sulla competitività del Paese», si è espresso in questi termini il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia sulDocumento di economia e finanza varato martedì 9 aprile dal Consiglio dei ministri. «Speriamo che questi due provvedimenti siano all’altezza delle previsioni che il governo fa. Bene chiaramente questo bagno di realismo perché un’operazione verità è determinante per il Paese e per il governo stesso», ha aggiunto il presidente degli industriali.
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A chi gli chiedeva se per recuperare risorse sarebbe meglio cancellare quota 100 o il reddito di cittadinanza, Boccia ha risposto: «È inutile fare polemiche su questa cosa, abbiamo avuto un primo anno di contratto di governo, siamo stati critici perché abbiamo detto che occorre un intervento organico di politica economica. Ora occorre guardare avanti più che rinunciare a cose che sono i fondamentali del contratto di governo. Il punto - ha continuato il numero uno di Confindustria - è usare per esempio le risorse che già sono stanziate per sbloccare immediatamente i cantieri, che significa non fare ricorso al deficit, non incrementare il debito pubblico e aumentare la competitività delle nostre imprese con una attenzione al mondo dei produttori, cioè imprese e lavoratori. Sono - ha concluso Boccia - i due assi cui il governo deve fare una grande attenzione e recuperare una sensibilità».
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