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Alitalia, Di Maio: «Offerte da privati non formalizzate»

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MARTEDÌ LA SCADENZA

Alitalia, Di Maio: «Offerte da privati non formalizzate»

Il conto alla rovescia è iniziato. Martedì scadrà la proroga concessa a Ferrovie dello Stato per presentare la sua offerta per Alitalia. Il ministro dello Sviluppo economico interviene in queste ore sul dossier e, in un post sul suo profilo Facebook, chiarisce: «Puntiamo a una soluzione strutturale». Al contempo, il pentastellato fa presente che stanno arrivando offerte da privati, ancora non formalizzate. «Tengo a precisare - osserva ancora - che non ho incontrato nessuno per parlare del dossier» Alitalia, «né pregato nessuno a riguardo».

L’ipotesi Toto ma il gruppo nega che stia preparando un’offerta d’acquisto
Nelle ultime ore è circolata l’ipotesi che possa entrare nella partita la famiglia di Carlo Toto, il fondatore ed ex proprietario di Air One. Ma il gruppo ha chiarito che «tramite la società Renexia non sta preparando nessuna offerta di acquisto per Alitalia da presentare entro martedì».

Di Maio: per la compagnia è un momento delicato
Per Alitalia, scive Di Maio, «è un momento delicato. Vogliamo dare una soluzione strutturale ai problemi che abbiamo ereditato e di cui si parla da anni ed anni. Tutto verrà fatto rispettando le persone, le leggi e le regole del mercato. Qualsiasi piano industriale - aggiunge - dovrà essere necessariamente discusso e migliorato con i rappresentanti di tutti coloro che lavorano in Alitalia».

«Offerte da privati, non formalizzate»
Il responsabile dello Sviluppo economico ricorda che «per completare questa operazione, che resta di mercato, stanno arrivando le offerte di altri privati, che andranno a comporre il 100% della società. Tutte offerte - tra cui quelle di alcuni concessionari autostradali - di cui apprendiamo per ora solo a mezzo stampa e che non sono state ancora formalizzate». I “presupposti”, osserva ancora Di Maio, sono «una presenza massiccia dello Stato nella newco come garanzia affinché il piano industriale sia coerente e competitivo». Il passaggio sui «concessionari autostradali» fa riferimento, anche se il ministro non fa il nome della società, all’ipotesi che Atlantia, la holding autostradale dei Benetton, possa entrare come quarto socio con 300 milioni e una quota intorno al 35% (in tal caso anche le Fs potrebbero avere il 35%). La società guidata da Giovanni Castellucci ha detto di non avere un interesse industriale al dossier del salvataggio della compagnia.

Filt Cgil: dov’è il piano? Pronti allo sciopero
Intanto scatta l’allerta sindacale. «Siamo molto preoccupati per la scadenza della presentazione del piano industriale del 30 aprile mentre invece si continuano giornalmente ad inseguire solo voci sulla composizione azionaria dell'azienda ma non conosciamo il piano e se ce ne è uno», sottolinea in una nota il segretario nazionale della Filt Cgil. «In assenza di risposte dal Governo entro il 30 aprile - conclude Cuscito - saremo costretti a muoverci con una mobilitazione dei lavoratori».

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