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Pescherecci italiani nel mirino dei libici, anzi no. Nuovo scontro…

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il post pubblicato e poi cancellato

Pescherecci italiani nel mirino dei libici, anzi no. Nuovo scontro Salvini-Trenta

Un intervento della marina militare pubblicizzato e poi smentito dal ministero della Difesa diventa oggetto di un nuovo battibecco con il Viminale, dopo lo scontro andato in scena a metà aprile fa sulla chiusura dei porti alle Ong e quello della settimana scorsa con al centro i corridoi umanitari per portare in Italia chi fugge dalla Libia. Stavolta l’oggetto del contendere è un tweet della ministra Elisabetta Trenta che aveva ringraziato la Marina militare per un presunto intervento a favore di pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche. Salvo rimuovere poco dopo il tweet e far sapere che la notizia era falsa.

Il tweet cancellato
Quanto riportato da organi di stampa «circa un salvataggio della Marina di alcuni pescherecci nei pressi delle acque libiche è falso. Appresa la notizia abbiamo provveduto a rimuovere il tweet precedente» ha scritto su Twitter il ministero della Difesa, smentendo la notizia secondo cui due pattugliatori della Marina militare sarebbero intervenuti in “soccorso” di nove pescherecci italiani che stavano pescando a ridosso delle acque territoriali libiche e che sarebbero stati presi di mira da alcune motovedette libiche con il possibile intento di sequestrarli. Su questo episodio il ministero della Difesa aveva scritto un tweet in cui si leggeva: «4 maggio, pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche salvati dalla Marina Militare. Il ministro Elisabetta Trenta si complimenta: grazie al coraggio e alla professionalità si è evitato il peggio». Questo tweet è stato rimosso dopo pochi minuti.

Viminale: Trenta faccia ministro,militari meritano più
Immediata la replica del Viminale. «Anziché chiedere alla 'sua' Marina Militare, il ministro Elisabetta Trenta si basa sulle agenzie di stampa e poi è costretta a rettificare. Non è informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e criticare servitori dello Stato come il generale
Riccò. Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di più» hanno affermato fonti del Viminale a proposito del tweet rimosso dalla Difesa.

Difesa: Salvini usa il Viminale per attacchi politici
A seguire la controreplica. «Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l'istituzione, usata a fini elettorali. In questo caso per attaccare il ministro Trenta. Non c'è molto da commentare, basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravità dell'episodio. Dispiace che il Viminale, il cui titolare è Matteo Salvini, piuttosto che occuparsi della
sicurezza del Paese, pensi a un tweet. Dispiace per l'Italia» hanno fatto sapere fonti della Difesa.

«Oggi si è superata la linea rossa, la Trenta non si tocca» ha rincarato la dose il M5S sul blog delle Stelle in un post.

Fratoianni: Difesa si smentisce su salvataggio motopesca
Ma a criticare la Difesa è anche il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: «Il ministero della difesa smentisce se stesso su quanto accaduto oggi al largo delle coste libiche. Prima ringrazia la Marina Militare per aver difeso i nostri pescherecci dalle motovedette libiche, poi dice che è tutto falso. Siamo di fronte ad un comportamento francamente inquietante» ha attaccato Fratoianni, che ha aggiunto: «Chiediamo che la ministra Trenta chiarisca immediatamente. Presenteremo su questo un'interrogazione al governo per sapere come sono andate davvero le cose».

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