Per capire l’importanza di questo tassello nei piani del gruppo, basterebbe citare un dato: in 30 anni sono stati oltre 45mila gli interventi sotto tensione realizzati in tutta Italia. Perché il core business di Terna è rappresentato dai quasi 73mila chilometri di linee elettriche disseminati lungo l’intera penisola che necessitano di monitoraggio e manutenzione costante.
Per questo motivo, la società guidata da Luigi Ferraris ha creato un Centro di addestramento ad hoc a Viverone, in Piemonte, per formare al meglio gli operai impegnati nella salita sui tralicci e al lavoro sotto tensione che rappresentano una fetta significativa: sono infatti circa mille i dipendenti addetti alla manutenzione della rete di trasmissione nazionale, di cui 150 quelli abilitati a effettuare lavori sotto tensione, 500 i lavoratori qualificati con compertenze trasversali di intervento sui vari asset (dalle linee alle stazioni) e 400 quelli specializzati in attività di manutenzione vera e propria.
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Il centro di eccellenza di Viverone
Il centro nei pressi di Biella ospita un laboratorio elettrico e uno meccanico che permettono di effettuare prove e collaudi
di vario genere in modo da preparare il personale a operare in condizioni di sicurezza secondo procedure certificate. Viverone
dispone infatti di una specifica apparecchiatura messa a punto per i dipendenti che devono essere addestrati al lavoro sotto
tensione e nel 2013 ha ottenuto il primo accreditamento del sistema di gestione del suo laboratorio. Successivamente, a valle
di ulteriori verifiche, Terna è diventata, a livello nazionale ed europeo, il punto di riferimento nel settore energetico
“ad alta tensione”, in quanto unico soggetto accreditato per rilasciare certificazioni per le prove effettuate sulle attrezzature
per i lavori sotto tensione.
La complessità del lavoro sulle linee
«Sulle linee si impara qualcosa ogni giorno», è il mantra degli operai di Terna impegnati sugli elettrodotti che indossano tute confezionate con tessuti conduttori e seguono protocolli molto precisi. Perché lavorare “sospesi” comporta
tutta una serie di prescrizioni da osservare. E, va ricordato, eventuali interventi vanno realizzati senza interrompere il
funzionamento dei tralicci e il flusso dell’energia.
L’impegno di Terna sulla formazione
Viverone è quindi un tassello cruciale della formazione in Terna che nel 2018 ha totalizzato 203.556 ore complessive, di cui il 70% svolte da docenti interni e con 55 ore di formazione
pro capite. Sempre nel 2018, poi, oltre 44mila ore sono state dedicate alla formazione relativa alle tematiche di salute e
sicurezza, di cui oltre il 60% rivolte alla popolazione aziendale degli operai. A queste si è affiancato, dal 2018, il progetto
“Zero infortuni” che ha durata biennale e che si pone l’obiettivo di favorire la costruzione di una sempre più profonda cultura
della sicurezza.
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