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Dossier A Potenza il centrodestra a traino leghista punta sulla vittoria al primo turno

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Dossier | N. 15 articoli Elezioni ammistrative 2019

A Potenza il centrodestra a traino leghista punta sulla vittoria al primo turno

I candidati sindaco Mario Guarente (in alto a sinistra) Bianca Andretta, Valerio Tramutoli,  Marco Falconeri e Giuseppe Ferraro
I candidati sindaco Mario Guarente (in alto a sinistra) Bianca Andretta, Valerio Tramutoli, Marco Falconeri e Giuseppe Ferraro

Dopo la pesante sconfitta alle elezioni regionali del marzo scorso (segnate dall’affermazione del centrodestra dopo venti anni di governo Pd) il centrosinistra prova la riscossa alle elezioni amministrative del 26 maggio a Potenza affidandosi alla consigliera comunale uscente Bianca Andretta (Articolo 1-Mdp). A lei si contrappongono Mario Guarente (Lega) per il centrodestra, Marco Falconeri (M5s), il civico di sinistra Valerio Tramutoli, oltre al civico Giuseppe Ferraro. Le liste presentate sono state complessivamente 14, con circa 400 candidati. Guarente e Andretta sono consiglieri comunali uscenti.

Il sindaco uscente Dario De Luca, che ha governato anche con l’appoggio dei consiglieri di Articolo Uno-Mdp (tra cui Andretta) e di una parte del Pd, pur avendo vinto le elezioni con il sostegno di una lista di centrodestra, ha deciso di fare un passo indietro. Articolo Uno-Mdp, inizialmente, aveva indicato la strada del De Luca bis. Strada però abbandonata non avendo trovato la condivisione di tutto il tavolo di centrosinistra. Di qui la candidatura di Andretta, sponsorizzata da Roberto Speranza (esponente di spicco di Mdp-Articolo 1, prese in città il 9,3% alle politiche del 2018). Quattro le liste a sostegno di Andretta, avvocato 44enne (Pd, “Insieme per Bianca-Articolo Uno”, +Europa e “La Potenza dei cittadini”), che punta su uno sviluppo urbano basato su una «pianificazione strategica partecipata» centrata sul corretto utilizzo dei fondi Ue. Il centrosinistra parte dal 30% totalizzato dalle sue liste in città alle regionali dello scorso marzo.

Il centrodestra (dato come favorito) a Potenza punta alla vittoria al primo turno (oltre il 50%), forte di sei liste di appoggio (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e tre civiche: “Idea” “Per la citta'” e “Potenza civica - Guarente sindaco”) e dell’effetto traino a livello nazionale della Lega, che gli ultimi sondaggi ufficuiali davano oltre il 30%. Alle regionali dello scorso marzo la coalizione di centrodestra prese in città il 41% e la Lega il 17,5%, secondo partito dopo il M5s (19,5%). La campagna acquisti è stata a tutto campo. Da segnalare per esempio nella lista “Potenza civica - Guarente sindaco” la candidatura del consigliere Pd uscente Gianluca Meccariello (titolare della agenzia di assicurazioni dove lavora Guarente) e nella lista “Idea” dell’ex segretario cittadino Pd Antonio Di Giuseppe. Da non dimenticare anche il pacchetto di voti che dovrebbe arrivare a Guarente (tra i suoi slogan «sicurezza, priorità assoluta») da Salvatore Caiata, patron del Potenza Calcio, eletto nel 2018 con il M5S nel collegio uninominale di Potenza (malgrado l’espulsione dal M5s a ridosso delle elezioni in quanto indagato per riciclaggio), confluito nel gruppo Misto e passato a fine aprile nel gruppo di Fratelli d'Italia. E non a caso nelle liste di Fratelli d’Italia c’è Antonio Iovino, socio di Caiata nel Potenza Calcio.

Il candidato M5s è Marco Falconeri (tra i suoi obiettivi la costituzione della “Consulta del turismo”). È stato scelto dal gruppo M5s con “ primarie” interne. Ma la certificazione della lista è arrivata solo in extremis, pochi giorni dalla scadenza dei termini. E sulla scelta di Falconeri ha espresso riserve Antonio Mattia, il candidato M5s alle regionali dello scorso marzo. Una tornata nella quale il Movimento è riuscito a confermarsi primo partito a Potenza con il 19,5% malgrado il forte arretramento rispetto alle politiche del 2018 (quando prese il 43%). Sta di fatto che il leader M5s Luigi Di Maio a Potenza per la campagna elettorale non si è visto. Il 13 maggio Di Maio è stato a Matera per partecipare a un convegno sul 5G, ma non ha trovato il tempo per “allungarsi” nel capoluogo lucano nemmeno per una foto opportunity con il candidato sindaco pentastellato. Difficile immaginare una replica dei consensi ottenuti alle regionali.

L’outsider di questa tornata elettorale è Valerio Tramutoli, fisico e docente di telerilevamento ambientale alla facoltà di ingegneria dell'Università di Basilicata, reduce dalla competizione elettorale per le regionali. Questa volta sono due le liste civiche a sostegno: “La Basilicata Possibile - Con Valerio Tramutoli sindaco” e “Potenza Città Giardino”. Tramutoli, di estrazione di sinistra (alle regionali la sua lista ha avuto l’appoggio del movimento “Possibile” di Pippo Civati e dell’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis) ha pescato i suoi candidati soprattutto nella società civile e nell’associazionismo. Non nasconde l’ambizione di arrivare al ballottaggio, incrementando il 9,2% ottenuto a Potenza città lo scorso marzo in occasione delle elezioni regionali. Tra i suoi slogan “stop al consumo di suolo». «Noi ci rivolgiamo - ha dichiarato - a tutti quelli che cercano un luogo dove discutere e dove riscoprire i veri valori della sinistra, a cominciare da quelli della Costituzione»

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