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vaglio di ammissibilità

Dl crescita, dimezzate proposte Lega su bonus bebè. Radio Radicale, no agli emendamenti

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La richiesta di rafforzare il "bonus bebè", promossa dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana e divenuta un emendamento della Lega al Decreto crescita, non passa il vaglio dell'ammissibilità delle commissioni Bilancio e Finanze impegnate nella prima lettura del Dl alla Camera. Resta invece l'altro emendamento, sempre presentato dalla Lega, che chiede di introdurre una detrazione fiscale ad hoc per l'acquisto di latte e pannolini. I deputati del Carroccio hanno già presentato ricorso contro il dimezzamento del "pacchetto Fontana", che potrebbe essere riammesso in serata.

Nel complesso, gli emendamenti che al momento non hanno superato il vaglio dell'ammissibilità sono oltre 540, più di un terzo del totale. Tra questi, bocciate tutte le proposte di proroga della convenzione per Radio Radicale, a partire dall'emendamento della Lega a firma Capitanio. Bagarre in commissione alla Camera dopo lo stop definitivo agli emendamenti.
Tutti i gruppi sono intervenuti per tentare di convincere il Movimento 5 Stelle, che ha fatto mancare l'unanimità, a cambiare idea. Duro l'affondo della dem Silvia Fregolent contro il presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi, accusato di fare «il Ponzio Pilato». Tra le proposte a non essere riammesse anche il rafforzamento del bonus bebè chiesto dal ministro Fontana.

«La maggioranza dichiara inammissibili tutti gli emendamenti - compreso quello della Lega - per salvare Radio Radicale, faremo ricorso. A che gioco stanno giocando sulla pelle di lavoratori e diritto all'informazione? Si prendono una responsabilità gravissima», attacca su twitter il deputato dem Filippo Sensi, annunciando un ricorso per la riammissione delle proposte di medifica. Altri ricorsi sullo stesso tema sono stati presentati anche da FdI e Lega . Primo stop delle commissioni anche all'emendamento del Carroccio che allenta gli obblighi di controllo interno per le srl di minori dimensioni. Anche in questo caso si attende l'esito del ricorso depositato dai proponenti.

Oltre a Radio Radicale e Srl, il vaglio di ammissibilità ha falcidiato gli emendamenti anche su molti altri fronti, come gli ecoincentivi per le auto ibride ed elettriche (no a una nuova tornata , come chiede il M5S) e lo "sconto" fiscale per chi impiega una badante (nessun innalzamento del tetto delle detrazioni, come propone la Lega). Niente da fare anche per la detassazione degli Eltif (i fondi di investimento europei a lungo termine), per le norme sul Fintech
e le correzioni alle regole sugli affitti brevi
. Non passano nemmeno diverse richieste dei partiti della maggioranza per alcuni correttivi in materia di finanza locale, compreso un emendamento annunciato dai viceministri Castelli e Garavaglia per rinviare la contabilità economico patrimoniale per i piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti.

Via libera senza problemi invece alla discussione della serie di proposte di modifica M5S-Lega che "trasferiscono" il Ddl Ruocco sulla semplificazione fiscale, ora in seconda lettura al Senato, nel decreto legge per la crescita. I gruppi avranno tempo fino alle 14.15 per presentare i ricorsi. Poi si dovrà passare a segnalare non più di 500 emendamenti, come deciso dalle commissioni Bilancio e Finanze, per iniziare a votare a partire dal 28 maggio. L'ok delle commisisoni per il passaggio all'Aula di Montecitorio è atteso nella prima settimana di giugno: il Dl 34/2019 deve essere convertito in legge entro il 29 giugno.


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