La geografia elettorale che esce dalle elezioni del 26 maggio racconta una Lega sempre più partito nazionale, capace di ottenere consensi dal Nord al Sud dello Stivale. Non c’è solo la serie di vittorie consecutive degli ultimi mesi, quando sono passate al centrodestra, spesso a trazione leghista, la Sardegna, il Molise, il Friuli Venezia Giulia, le province autonome di Trento e Bolzano, l'Abruzzo e la Basilicata.
Mettendo a confronto le proiezioni del Consorzio Opinio Italia per la Rai, il dato delle politiche 2018 e quello delle Europee 2014, infatti, viene fuori che la Lega al Nord Est è salita di oltre 12 punti percentuali rispetto alle politiche del marzo 2018, e di ben 26 punti rispetto alle Europee del 2014.
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Analogo discorso per il Nord Ovest: il Carroccio cresce di oltre 14 punti rispetto alle Politiche, e di quasi 30 punti se il confronto viene effettuato con l’edizione precedente delle Europee. Al centro la Lega è passata dal 2,2 delle Europee 2014, al 15,7 delle Politiche dello scorso anno, al 32,9 delle Proiezioni del voto del 26 maggio.
L’Italia divisa in due (Fonte: Youtrend)
Ma i dati che più mettono in evidenza come il Carroccio non sia più solo un movimento politico del Nord sono proprio quelli che fanno riferimento al Sud e isole. Nel primo caso, la Lega è passata da un contenutissimo 0,8 delle scorse Europee, a un 6,2 delle Politiche 2018, fino al 20,2 messo in evidenza dalle proiezioni relative a quest’ultima tornata elettorale. Un trend all’incontrario ha invece contraddistinto i Cinque Stelle, che al Sud sono passati dal 24,1% delle Europeeal 46 delle politiche di marzo 2018, per poi scendere al 32,5 nelle ultime proiezioni.
Infine, le isole: anche in questo caso la Lega è cresciuta in maniera netta: 1% alle Europee 2014; 6,6 alle Politiche 2018, fino al 23,7% delle Proiezioni Consorzio Opinio Italia.
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