Dopo il trionfo alle Europee, Matteo Salvini a valanga su tutti i temi caldi dell'agenda politico-parlamentare. Ottimista sulla sorte del collega vicepremier e l'intesa con l'alleato («arriveranno tanti sì a Di Maio sulla piattaforma Rousseau e poi tanti sì dai 5 Stelle per far ripartire il Paese») il leader della Lega rilancia sul pacchetto Fisco del Carroccio e le modifiche per far ripartire il Dl "sblocca cantieri".
Sul tavolo, tra i capitoli del "pacchetto fiscale" leghista presentato ieri, c'è di nuovo il condono al 20% per completare la "pace fiscale", magari anticipando la misura già nel Decreto crescita, con la cosiddetta "dichiarazione integrativa speciale", già tentata con la manovra ma poi saltata per il no dei 5S. L'idea è quella di dare la possibilità di fare emergere fino a 100mila euro e comunque non oltre il 30% di quanto già dichiarato pagando un forfait del 20 per cento. «Ci sono 1,7 milioni adesioni alla pace fiscale, con il saldo e stralcio che vorremmo estendere anche alle società e alle imprese: estenderli alle imprese porterebbe una caterva di miliardi. Speriamo che non ci siano no pregiudiziali», sottolinea Salvini ai giornalisti.
La Lega, annuncia poi, presenterà un emendamento al decreto "sblocca cantieri" «per la sospensione per due anni del Codice appalti e per il rispetto della normativa europea vigente».«Mi auguro - aggiunge - che non ci siano preclusioni politiche né dalle opposizioni né dalla maggioranza a sbloccare i cantieri». Con l'alleato M5S sul punto, spiega il ministro dell'Interno, «c'è un confronto che comincerà, così come c'è un confronto alla Camera sul Dl sanità in Calabria. Se emergono dei problemi o emergono delle proposte positive ci si confronta da persone di buon senso». Quanto alla messa in mora dei nostri conti arrivata da Bruxelles, assicura Salvini in conferenza stampa, «risponderemo educatamente con numeri positivi che metteranno al riparo il paese da ulteriori lettere o infrazioni».
Tra le «buone notizie» riportate dal leader della Lega c'è poi la possibilità che i finanziamenti dell'Europa per la Tav arrivino al 55% dei costi complessivi. «I nostri contatti con l'Europa ci dicono potenzialmente in arrivo altre buone notizie sugli investimenti e le grandi opere, la Tav è una di queste. Se, come pare, la quota di partecipazione di investimento dell'Ue dovesse aumentare fino al 55% dell'importo dell'intera opera, sarebbe evidente che qualsiasi ulteriore analisi costi/benefici dimostrerebbe che è vantaggioso completare un'opera fondamentale, come ha dimostrato anche il voto in Piemonte. Se da Bruxelles verranno confermate le voci, ci saranno altre centinaia di milioni, mi risulta siano più che voci», esulta nell'incontro con la stampa al Senato.
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