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Visco: la riforma del fisco premi il lavoro e favorisca l’impresa

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festival dell'economia a trento

Visco: la riforma del fisco premi il lavoro e favorisca l’impresa

L'Italia, definita da qualcuno la bella addormentata d'Europa, si risveglia «spingendo sulla domanda interna: un Paese che da vent'anni non cresce o cresce meno degli altri Paesi Ue ha un problema. Uno dei punti da cui partire è senz'altro quello demografico». Così il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento sul tema "L'Europa da costruire: più opportunità che vincoli" al Festival dell'Economia , in corso a Trento. A due giorni dalle sue "Considerazioni finali" in occasione della relazione annuale sul 2018 illustrate a palazzo Koch, la sede di Bankitalia a Roma, Visco mette l'accento sulla necessità di riforme strutturali che facciano crescere le imprese nei settori in cui l'Italia può meglio competere, con una strategia di medio periodo che però «negli unltimi vent'anni da noi non cìè stata».

A Ferruccio De Bortoli che gli chiede un giudizio sulla flat tax, bandiera della Lega, Visco risponde di non conoscere l'impatto che una "tassa piatta" potrebbe avere sul "sistema Italia". «In tempi non lunghi ma con una prospettiva data e con un obiettivo di razionalizzazione oltre che di efficacia per l'attività produttiva credo si debba procedere» a una riforma organica del Fisco, sottolinea, «tenendo presente che se ci sono due elementi da considerare, come premiare il lavoro e come favorire l'impresa».

Insistendo sul tema della riforma fiscale, il Governtaore di Bankitalia ricorda alla platea del Festival di Trento che ogni intervento di riforma deve essere «inserito in un quadro organico di revisione del sistema. Occorre riflettere sugli effetti redistributivi degli interventi». «Prima di effettuare un intervento su una singola imposta», come la flat tax proposta dal Carroccio, occorre «avere presente che con le nuove tecnologie è possibile disegnare e anche raccogliere in modo diverso» le tasse e fronteggiare il problema dell'evasione «con programmi mirati ed efficienti». Quanto aiminibot, i titoli di Stato di piccolo taglio tema di una mozione appena approvata all'unanimità dal Parlamento, «sono sempre debito, non è di certo una soluzione al problema del nostro debito pubblico», mette in chiaro Visco.

In un altro passaggio il Governatore sottolinea il problema della «forte sfiducia» che caratterizza il clima politico in Europa «nei Paesi e tra i Paesi». «Per alcuni Paesi il debito, non importa quale e finalizzato a cosa, è qualcosa da evitare. Per altri, è invece un elemento forte per garantire il trasferimento di risorse che è alla base della capacità di crescere e innovare». Altro problema «è quello del dialogo e della nostra incapacità di dialogare», e il nuovo governo dell'Europa che si andrà definendo nelle prossime settimane è una «grande opportunità» per fare passi in avanti su questo fronte.

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