L'attesa per gli oltre 500mila candidati alla maturità è finita. In questo momento si completa il quadro delle commissioni
d'esame con la pubblicazione da parte del Miur di tutti i nominativi dei docenti (membri esterni, soprattutto) chiamati a
valutare i ragazzi. È la questa una delle pochissime conferme della maturità 2019, vale a dire la composizione delle commissioni
d'esame, che rimangono miste, composte da tre membri interni, tre esterni, più un presidente esterno. Per il resto la maturità
che prenderà il via il 19 giugno contiene un ampio restyling, probabilmente il più ampio degli ultimi 20 anni, frutto di scelte
operate dall'ex ministra Valeria Fedeli e in parte confermate dall'attuale ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. Ma procediamo
con ordine.
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Un po' di numeri
Quest'anno saranno 13.161 le commissioni d'esame per 26.188 classi coinvolte. Ad oggi (gli scrutini, che prenderanno il via,
a seconda dei casi, l'8 o il 10 giugno e si concluderanno, quindi, nei prossimi giorni) sono 520.263 i candidati iscritti
alla maturità, di cui 502.607 interni e 17.656 esterni. La prima prova scritta, che rimane il tema d'italiano, è in calendario
il 19 giugno. La seconda prova, quella d'indirizzo, vale a dire diversa per ciascun indirizzo di studi, si terrà, invece,
giovedì 20 giugno 2019.
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I requisiti di accesso all’esame
Passiamo ora alle novità per gli studenti. Intanto quest'anno non saranno requisito di accesso all'esame di Stato né la partecipazione,
durante l'ultimo anno di corso, alla prova nazionale Invalsi, né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro, che
nel frattempo ha cambiato anche nome (percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, ndr). Per poter essere
ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina,
avere la sufficienza nel comportamento. Il consiglio di classe potrà tuttavia deliberare l'ammissione anche con una insufficienza
in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.
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Il credito scolastico
A cambiare è anche il credito scolastico. Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi. Ma da quest'anno si darà
più peso al percorso di studi: il credito maturato nell'ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali
25.
Addio al quizzone
Le prove scritte passano da tre a due (addio al quizzone, la terza prova predisposta da ciascuna commissione d'esame). La
prima prova scritta, italiano, in programma il prossimo 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità
espressive e critiche delle studentesse e degli studenti. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce
riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.
Le tre tipologie di prova (invece delle quattro fino allo scorso anno) sono: tipologia A (due tracce) - analisi del testo,
tipologia B (tre tracce) - analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) - riflessione critica
di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Per l'analisi del testo la novità principale riguarda il
numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici,
generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall'Unità d'Italia a oggi. L'analisi e produzione
di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio,
chiedendone l'interpretazione seguita da una riflessione dello studente. La tipologia C, il “vero e proprio” tema, proporrà
problematiche vicine all'orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo
di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.
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Il voto finale
Il punteggio finale sarà in centesimi. Si parte dal credito scolastico (fino a 40 punti). Alla commissione spettano poi fino
a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l'esame
resta fissato in 60 punti. La commissione d'esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti,
ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di
almeno 50 punti.
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