Sette sindaci al centrodestra (Ferrara, Forlì, Vercelli, Biella, Ascoli Piceno, Foggia, Potenza); sei al centrosinistra (Cremona, Verbania, Livorno, Prato, Reggio Emilia, Rovigo), uno al M5s (Campobasso) e uno alle liste civiche (Avellino). È questo il bilancio dei ballottaggi delle elezioni comunali 2019 nei quindici capoluoghi dove si è votato domenica. Al primo turno del 26 maggio il centrosinistra aveva confermato Firenze e Bari tra i capoluoghi di regione, Bergamo, Modena, Pesaro e Lecce tra quelli di provincia; il centrodestra aveva confermato Perugia e Vibo Valentia e strappato al centrosinistra la guida di Pescara e Pavia.
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Il bilancio finale di questa tornata di elezioni amministrative vede dunque il centrosinistra in leggero vantaggio sul centrodestra (12 comuni amministrati contro 11). Ma è stata il partito di Nicola Zingaretti a perdere posizioni, considerando che in partenza il centrosinistra era in netto vantaggio sul centrodestra (17 capoluoghi amministrati contro 6). Alla fine, dunque, il centriosinistra perde cinque comuni e il centrodestra ne guadagna altrettanti. Per completare il quadro, da aggiungere Cesena, dove si è imposto il candidato di centrosinistra Enzo Lattuca con il 55,7%. E da ricordare Urbino, dove al primo turno aveva vinto il candidato di centrodestra Maurizio Gambini (55,1%).
Ridimensionato il M5s, che ha perso al primo turno Livorno e Avellino, ma anche centri importanti come Nettuno e Civitavecchia. Anche se va ricordata alle comunali di maggio in Sicilia la vittoria dei Cinquestelle a Caltanissetta e a Castelvetrano (Trapani).
Il risultato più clamoroso è quello di Ferrara dove per la prima volta dal dopoguerra il centrosinistra è stato sconfitto: il leghista Alan Fabbri è il nuovo sindaco dopo aver superato al ballottaggio con il 56,8% il candidato del Pd, Aldo Modonesi. Il Pd difende Reggio Emilia, dove Luca Vecchi si conferma sindaco con il 63,3% dei voti, ma perde Forlì: al ballottaggio ha vinto il civico di centrodestra Gian Luca Zattini (53,1%).
In Toscana Il centrosinistra riconquista dopo 5 anni il comune di Livorno, governato dal 2014 dal Movimento 5 stelle con l’ex sindaco Filippo Nogarin. Luca Salvetti, candidato del Pd e di alcune liste civiche, si attesta al 63,3% contro il 36,7% di Andrea Romiti del centrodestra. Conferma anche per il sindaco uscente del centrosinistra a Prato, Matteo Biffoni, al 56,1%. Da segnalare la vittoria storica per il centrodestra a Piombino dove la sinistra per la prima volta esce sconfitta dalle elezioni: sindaco diventa Francesco Ferrari, sostenuto dal centrodestra (64,3%), che ha battuto la candidata del Pd e di due liste civiche.
In Piemonte a Biella (amministrazione uscente di centrosinistra) il candidato di Lega e centrodestra Claudio Corradino ha avuto la meglio con il 51% su Donato Gentile (già sindaco per Pdl e Lega nel 2009 e ora sostenuto da alcune liste civiche). Più netta la situazione a Vercelli dove la sindaca uscente Maura Forte era in deciso ritardo sullo sfidante di centrodestra Andrea Corsaro, che si è imposto con il 54,8%. Silvia Marchionini, esponente di una coalizione di centrosinistra, si è riconfermata invece sindaco di Verbania, ribaltando il verdetto del primo turno e conquistando il 50,6% dei voti.
Il Lombardia, dopo la vittoria al primo turno a Bergamo, il centrosinistra ha incassato anche il ballottaggio a Cremona. Qui Gianluca Galimberti ha battuto con il 55,9% il candidato sostenuto da Lega FI e FdI. In Veneto testa a testa a
Rovigo dove il candidato del centrosinistra, Edoardo Gaffeo si è imposto di misura (50,9%) su Monica Gambardella (Lega e centrodestra).
Scendendo nelle Marche, ad Ascoli Piceno, guidata per 10 anni dal sindaco uscente Guido Castelli (centrodestra), la sfida è rimasta tutta interna al centrodestra con Marco Fioravanti, candidato da Fdi e Lega che si è imposto con il 59,3%su Piero Celani (Fi e altre sei liste civiche di area centrodestra). Il M5S ha vinto invece nell'unico ballottaggio in cui era in corsa, quello di Campobasso, dove il pentastellato Roberto Gravina ha trionfato con il 69% sulla sfidante di centrodestra.
Vittoria per un soffio a Potenza del candidato della Lega Mario Guarente (50,3%) che ha sconfitto per 200 voti il civico di sinistra Valerio Tramutoli. Potenza,
città del senatore Emilio Colombo e della Democrazia Cristiana, poi per almeno due decenni roccaforte del centrosinistra,
è il primo capoluogo di regione del sud a trazione leghista. Ad Avellino, la sfida era tutta interna al centrosinistra. Ha vinto Gianluca Festa, (51,5%) sostenuto da alcune liste civiche di centrosinistra,
battendo Luca Cipriano sostenuto da Pd e liste civiche. A Foggia invece si è imposto il candidato di centrodestra Franco Landella (54,6%).
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