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Maturità 2019, i commissari danno forfait per carichi di lavoro e…

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DA COSENZA A BOLOGNA

Maturità 2019, i commissari danno forfait per carichi di lavoro e bassi compensi

A Palermo una trentina di presidenti di commissione hanno rinunciato; a Cosenza un po’ di più, oltre 100 tra presidenti e commissari. Anche a Bologna, Roma e Milano la situazione è un po’ critica, con decine di presidenti e commissari da sostituire. Per il ministero dell’Istruzione sono numeri fisiologici che si ripetono di anno in anno vista la macchina organizzativa messa in piedi per la maturità. In particolare, dal Miur fanno sapere che la percentuale di sostituzioni dei presidenti di commissione quest’anno è pari al 5,5% del totale, contro il 6% dello scorso anno. Un dato, dunque, in linea con il 2018. Mentre diminuisce sensibilmente la percentuale di rinunce motivate tra i commissari: nel 2018 erano state il 13,5%, quest’anno sono il 6,5 per cento.

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L’esame di Stato che prenderà il via domani per oltre 500mila studenti, e che porta con sé diverse novità relativamente alle prove, conta su 13.161 commissioni d’esame, ciascuna composta da tre commissari interni, tre esterni, e dal presidente esterno, per 26.188 classi. Il costo “centrale” di questa possente macchina è di circa 130 milioni di euro, oltre le spese “vive” sostenute da ciascuna scuola per stampare le prove. Per chi rinuncia la motivazione principale non è tanto legata alle nuove regole della maturità, quanto ai compensi bassi e ai carichi di lavoro in aumento.

Che succede in caso di defezioni
Le commissioni d’esame si sono insediate lunedì alle ore 8,30. In base all’attuale normativa, la partecipazione ai lavori delle commissioni da parte del presidente e dei commissari rientra tra gli obblighi inerenti lo svolgimento delle funzioni proprie dei dirigenti scolastici e del personale docente della scuola. Non è, pertanto, consentito rifiutare l’incarico o lasciarlo, salvo in casi documentati e accertati di legittimo impedimento. Che cosa accade quindi, per esempio a Palermo, dove qualche componente non si è presentato? La casistica è varia. Intanto, se manca il presidente, i lavori saranno avviati dal componente, interno o esterno, più anziano. Nel frattempo, la scuola dovrà comunicare l’assenza alla direzione generale dell’ufficio scolastico regionale, la quale disporrà subito gli accertamenti di rito in ordine ai motivi addotti a giustificazione dell’impedimento e la relativa immediata sostituzione.

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Come sostituire presidente e commissario
Come sostituire il presidente? Anche qui la normativa è abbastanza chiara. Presso ogni ufficio scolastico regionale è istituito l’elenco regionale dei presidenti di commissione. L’ufficio scolastico, per procedere alla sostituzione, attingerà da questo elenco. Qualora si esaurisca, potranno essere prese in esame le richieste di coloro che hanno presentato formale domanda all’ufficio scolastico regionale utilizzando apposita modulistica. L’impedimento a espletare l’incarico da parte dei commissari interni e di quelli esterni deve essere comunicato immediatamente al proprio dirigente scolastico, il quale dispone immediati accertamenti in ordine ai motivi addotti a giustificazione dell’impedimento. La sostituzione del membro interno avverrà ad opera del dirigente scolastico, quella degli esterni dall’ufficio scolastico regionale.

L’assenza durante le prove
Qualora il presidente si assenti per un tempo non superiore ad un giorno, possono effettuarsi le operazioni che non richiedono la presenza dell’intera commissione. In luogo del presidente, deve essere presente in commissione il suo sostituto. Relativamente alla correzione delle prove scritte, in caso di assenza temporanea non superiore a un giorno, di uno dei commissari, si rende possibile il proseguimento delle operazioni d’esame, sempreché sia assicurata la presenza in commissione del presidente o del suo sostituto e almeno dei commissari della prima e della seconda prova scritta e, nel caso di organizzazione della correzione per aree disciplinari, la presenza di almeno due commissari per area. Durante l’espletamento del colloquio, nell’ipotesi di assenza temporanea del presidente o di un commissario per legittimo impedimento, tutte le operazioni d’esame devono essere interrotte.

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