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Salvini: chi vuol far il ministro deve tagliare le tasse. Tria:…

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l’affondo del vicepremier

Salvini: chi vuol far il ministro deve tagliare le tasse. Tria: minibot pericolosi e illegali

«Non penso che i minibot saranno introdotti, voglio essere chiaro su questo». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria alla conferenza Euromoney a Londra, sottolineando che “la moneta parallela” proposta dall’economista della Lega Claudio Borghi è «uno strumento pericoloso, illegale e non necessario» . Secondo Tria la situazione economica non è molto buona, ma il debito pubblico italiano «è sostenibile», e l’Italia eviterà la procedura europea per violazione del patto di stabilità perché con il deficit/pil quest’anno al 2,1-2,2% sarà compensato il mancato rispetto dell'obiettivo 2018».

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Quanto a flat tax e salario minimo «non sono rumori elettorali - ha detto Tria - ma provvedimenti importanti: il problema è vedere come si disegnano e i temi in cui si attuano».

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E sul tema del taglio delle tasse insiste ancora il vicepremier Matteo Salvini. «Tria è un nostro ministro che porterà avanti il programma di tutto il governo che nella prossima manovra economica avrà il taglio delle tasse come punto centrale», dice Salvini, e «chi vuole fare il ministro di questa squadra sa che il taglio delle tasse è la priorità di questo Paese». E all’appello del presidente Mattarella di tenere in ordine i conti, il leader leghista risponde che «i conti sono in disordine perché abbiamo applicato per troppi anni le regole imposte dall’Europa». «Il debito è cresciuto di 650 miliardi in 10 anni, per farlo diminuire - ha aggiunto - occorre che gli italiani lavorino e gli italiani lavorano di più se le imprese pagano meno tasse».

Manovra trumpiana? Ci vorrebbe il dollaro
Quanto all’ipotesi di una “manovra trumpiana” proposta dal vicepremier Matteo Salvini, secondo Tria ha detto “implica avere il dollaro e noi abbiamo l’euro: però a parte questo la nostra manovra è quella scritta nel documento di economia e finanza: una politica fiscale prudente ma compatibile con la necessità di crescere di più».

Conti pubblici? No misure addizionali, per il 2020 impegni già presi
Sul fronte dei conti italiani, Tria ha spiegato che «non si tratta di lettere, stiamo approvando l’aggiustamento di bilancio 2019 entro giugno in cui ci saranno nuovi dati reali che indicheranno come quest’anno siamo rispettosi delle regole di bilancio, è un atto del governo». «Questo non richiede misure addizionali - ha spiegato - perché a legislazione invariata i livelli di deficit saranno molto più bassi di quelli previsti alcuni mesi fa, risulta dai monitoraggi della finanza pubblica negli ultimi sei mesi». E «per il 2020 - ha aggiunto - valgono gli impegni presi nel documento di economia e finanza».

A luglio dati con risparmi
Tria ha poi aggiunto che l'aggiustamento di bilancio entro questo mese tiene conto dei dati sulle entrate e sulle spese affluiti finora. Quanto ai dati annunciati per fine luglio, che Tria ha sempre detto sarebbero stati necessari per dimostrare alla Commissione europea che l'Italia sta rispettando gli impegni, «ci indicheranno che avremo ulteriori risparmi rispetto a quanto già assicurato», ha detto.

Salvini sui migranti: qui non sbarca nessuno
Il vicepremier Matteo Salvini, parlando a tutto campo all’assemblea di Confartigianato, non ha evitato di affrontare il tema migranti: «In Italia per quello che mi riguarda e col mio permesso non arriva nessuno, possono mandare i caschi blu dell’Onu, gli ispettori del consiglio d'Europa, il commissario Basettoni, Pippo, Pluto e i Fantastici 4. Barchini e barconi non ne arrivano». Il caso Seawatch continua a tenere banco, anche perché la nave con a borso ancora 43 persone – dopo l’autorizzazione allo sbarco di 10 migranti –è da sei giorni ai limite delle acque territoriali italiane. Da un lato il Consiglio d’Europa, per bocca del commissario per i diritti umani Dunja Mijatovic, invoca «la fine alla politica di chiudere i porti per tutte le Ong», dall’altro la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta contro ignoti ipotizzando il reato di favoreggiamento dell’immigrazione.

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Salvini, a chi gli chiedeva se la Libia è un porto sicuro ha risposto che «stiamo collaborando con la guarda costiera libica a cui forniamo uomini e mezzi e in alcune strutture della Libia ci sono inviati dell'Onu e delle associazioni umanitarie».


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