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Arriva la nuova Imu, fusione di quella attuale con la Tasi

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Arriva la nuova Imu, fusione di quella attuale con la Tasi

L’hanno chiamata nuova Imu. Obiettivo unificare la disciplina dell’Imu e quella della Tasi e combattere la stratificazione normativa che ha portato a una sovrapponibilità delle due imposte.

La proposta di legge, depositata alla Camera il 7 dicembre 2018, incardinata in commissione Finanze alla Camera, «prevede la fusione tra Imu e Tasi», ha sottolineato al Sole24ore.com Alberto Gusmeroli (Lega), vice presidente della commissione Finanze della Camera e primo firmatario del testo.

Il tema, annunciato sulle pagine del Sole 24 Ore, era già emerso alla Camera nel corso dell’esame in sede referente della legge di bilancio con alcuni emendamenti che avevano l’obiettivo di semplificare e ricondurre a un unico testo normativo la disciplina dell’imposizione immobiliare diretta locale.

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I punti della proposta
Entrando nel dettaglio la proposta, a invarianza di gettito, definisce a regime l'aliquota massima al 10,6 per mille come attuale somma delle due imposte. Secondo i calcoli di Gusmeroli attualmente circa mille comuni applicano la maggiorazione del 0,80 per mille con riferimento alla Tasi. È quindi necessario cercare soluzioni condivise con le amministrazioni locali che stabiliscano la misura dell’imposta a regime. Si punta a una semplificazione del rapporto con i cittadini contribuenti che consenta ai municipi di inviare a casa bollettini precompilati a chi è soggetto al tributo. Si mira poi a una semplificazione delle delibere comunali con un modello uniforme per tutte le amministrazioni che favorirebbe anche il ministero dell’Economia nella raccolta dei dati dei comuni. Ne parliamo con il deputato Alberto Gusmeroli.

Gusmeroli, come nasce la nuova Imu?
«Sono commercialista e sindaco di Arona e ho visto l’Imu e la Tasi da tutti i fronti. Ho toccato con mano le difficoltà di avere due imposte molto simili, due calcoli, doppie cose da pagare. Una grande complicazione. L’idea è fare un’unica imposta, neutra. Insomma, semplificare oggi per ridurre l'imposta domani. É un mix virtuoso. Ridurre la tassazione e semplificare i sistemi è il modo migliore per far emergere il sommerso e far crescere l'economia».

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Oggi nei comuni c'è una giungla di aliquote: la somma delle due imposte non aumenterà la tassazione?
«Il progetto di legge prevede che la tassazione non aumenti. Il contribuente non deve pagare di più, ma deve trovare una situazione semplificata. Via la giungla di aliquote e, come accade nel mio comune e in molti comuni, il bollettino che ti arriva a casa precompilato, con una sola imposta. Che favorirebbe anche il mercato immobiliare perché la complicazione è sempre indice di difficoltà anche nella vendita dell’immobile».

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Attualmente si registrano molte situazioni transitorie nei Comuni che si trascinano da anni e determinano disparità di trattamento fra i contribuenti e fra gli stessi municipi. Troverete soluzioni condivise con le amministrazioni locali?
«Nel progetto di legge abbiamo già stabilito di fare delle audizioni anche degli enti locali e dell’Anci per riuscire ad arrivare alla soluzione di un’imposta unica che sia la sommatoria delle due imposte, non crei maggiori tassazione e possa essere condivisa generalmente da tutti».

Quali tempi prevede per l’approvazione?
«Io sono sempre ottimista e mi piacciono le cose rapide. Chiederemo l’approvazione in sede legislativa, quindi la possibilità di legiferare direttamente in commissione. Le audizioni iniziano già la prossima settimana, speriamo sia un percorso breve, perché c’è la necessità di semplificare questo paese che è troppo complicato».

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