Il ministero dell’Economia bussa alla porta di Cassa depositi e prestiti. Il consiglio d’amministrazione della spa di Via Goito, che si è riunito stamane, ha infatti convocato per venerdì prossimo (28 giugno) l’assemblea dei soci per la distribuzione di circa 960 milioni di riserve di utili portati a nuovo sul residuo utile del 2018. È il Mef ad aver attivato questa facoltà dopo aver già incassato il dividendo 2018. A Via XX settembre andrebbero 794,5 milioni (considerando che è il socio di maggioranza di Cdp con l’82,77%).
Alle fondazioni bancarie, che detengono il 15,93%, spetteranno invece circa 152,9 milioni (mentre la quota residua dell’1,3% del capitale è in mano alla stessa Cassa). I quasi 800 miilioni di cedola extra potrebbero così tornare utili nella partita che Roma sta giocando con Bruxelles.
A fine maggio la maxi-cedola
A fine maggio, come detto, la Cdp aveva già staccato una maxi-cedola per i suoi azionisti approvando il bilancio, chiuso con un utile netto di 2,5 miliardi
(2,2 miliardi nel 2017). In quell’occasione, la Cassa aveva deliberato un dividendo da 1,55 miliardi, il 15,5% in più di quanto
deciso lo scorso anno (1,34 miliardi). Un incremento che per i due soci della Cassa, il ministero dell’Economia e le fondazioni
si era tradotto, rispettivamente, in un assegno da 1,3 miliardi di euro (1,1 miliardi del 2017) e 251 milioni (217 milioni).
La partita sui conti con Bruxelles
Secondo fonti ben informate, sarebbe la prima volta che il Tesoro sfrutta tale leva a un livello così alto. La scelta di Via
XX Settembre sarebbe da inquadrare, come detto, nell’ambito del negoziato con Bruxelles sul rischio di una procedura di infrazione
Ue sui conti pubblici dell’Italia. Il governo è impegnato a mettere in campo una strategia di riduzione del deficit del 2019 per convincere l’Europa a stoppare il possibile cartellino rosso.
Per la prima volta tutto l’utile viene distribuito ai soci
L'assemblea del 28 giugno è convocata in sede ordinaria: basterà dunque la presenza del Mef per raggiungere il quorum necessario
a distribuire l’extra-cedola. La richiesta del Governo ha colto di sorpresa i soci privati, le Fondazioni bancarie, che solo
il mese scorso in assemblea avevano approvato la destinazione del 60% dell'utile di 2,5 miliardi per il pagamento dei dividendi
ai soci. Tra gli azionisti privati c'è chi nota come sia la prima volta, dalla trasformazione in spa, che la Cassa distribuisce
il 100% dell'utile disponibile ai soci. Un precedente potenzialmente pericoloso che dovrà avere quindi i caratteri dell'eccezionalità
e non essere riproposto in futuro, a discapito della solidità e dei progetti di sviluppo che caratterizzano la missione della
società.
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