Il 62% delle piccole e medie aziende quotate in Piazza Affari ha una strategia di sostenibilità e il 78% ce l’ha addirittura integrata nel proprio core business. È quanto emerge dall’Osservatorio Sole24Ore-Plus24 su un campione di Pmi sostenibili quotate a Milano. L’iniziativa, al secondo anno, è un’indagine sui parametri Esg (environmental, social, governance) realizzata su 208 società presenti negli indici Ftse Mid Cap, Ftse Star e del listino Aim. La rilevazione (i dati sono al 15 luglio 2018) è stata realizzata inviando un questionario di 40 domande, suddiviso in quattro sezioni principali: Ambiente, Sociale, Governance e Prodotto.
Domande e risposte
L’iniziativa è stata realizzata dall’Ufficio Studi e Analisi del Sole24Ore insieme alla redazione di Plus24; sono state
raccolte e monitorate, in singole schede, le risposte di 82 società: 43 quotate sul mercato Aim, 16 sottostanti all’indice
Mid cap e 23 del segmento Star. Le risposte al questionario, oltre a provenire per il 40% da società che hanno partecipato
per la prima volta, riguardano anche aziende di nuova quotazione.
I trend e le sorprese
Dalla ricerca Sole24Ore-Plus24 emergono trend interessanti soprattutto per le piccole e medie imprese quotate non costrette
a pubblicare le non financial information, il cosiddetto rendiconto di sostenibilità diventato obbligatorio per legge da quest’anno.
Una vera e propria sorpresa: «Nel 62% delle società analizzate, vi è una strategia di sostenibilità a livello aziendale che
trova applicazione top down – spiega Stefania Di Bartolomeo, Esg strategist che ha scritto il questionario inviato alle aziende,
in collaborazione con Lorenzo Solimene, senior manager di Kpmg –. Ma soprattutto la sostenibilità è sempre più una strategia
integrata al core business». E aggiunge: «Le aziende sono più consapevoli di quali siano i parametri di azione della corporate
social responsibility e delle informazioni che gli investitori responsabili richiedono. Del resto, quasi metà di queste società
pubblicano un bilancio di sostenibilità secondo lo standard Gri».
Sostenibilità imposta
Il rispetto dei parametri Esg, come viene fatto notare dagli esperti, è sempre più richiesto, quasi imposto, dagli investitori
istituzionali (fondi pensione, fondazioni, compagnie assicurative). La sostenibilità è diventata una condizione imprescindibile
benché i grandi investitori a volte non entrino nel capitale di una piccola azienda quotata per questioni di liquidità. Da
qui l’importanza di un flottante robusto.
Ambiente e sociale
Di ambiente si parla tanto in queste settimane a causa del cambiamento climatico che sta provocando danni in tutto il mondo.
Un dato per tutti: il 57% delle Pmi che hanno partecipato all’indagine ha approvato una policy ambientale. Da segnalare che
il 46% delle società è impegnato sul versante dell’efficienza energetica. Alla voce “Sociale”, sorvolando su salute e sicurezza
dei luoghi di lavoro (il cui rispetto è obbligatorio), vi è da sottolineare che il 66% delle aziende garantisce le pari opportunità
e il 59% prevede nella policy di eliminare la discriminazione sui luoghi di lavoro.
Governance
Sulla G di governance i dati sono molto interessanti. Vi sono state anche domande sulle remunerazioni. «Un consiglio da dare
alle Pmi, per poter fare dei passi in avanti, è quello di aumentare i premi di retribuzione legati alle performance sostenibili
– aggiunge Di Bartolomeo –. Il dato infatti si conferma al 21% come lo scorso anno e nella maggior parte dei casi è relativo
solo alle figure incaricate di tali mansioni quando bisognerebbe allargarlo a tutto il top management». Tutto è perfettibile.
Anche la sostenibilità per le Pmi quotate italiane. Appuntamento alla prossima ricerca.
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