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Nel Sahara egiziano, tra storia, silenzi e avventura

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Nel Sahara egiziano, tra storia, silenzi e avventura

Distese di sabbia e palme: paesaggio tipico del Deserto Bianco
Distese di sabbia e palme: paesaggio tipico del Deserto Bianco

Il Mar Rosso da una parte, dall'altra l'immenso deserto con le sue montagne, luogo di evasione mistica, del voglia di farcela (molto spesso occorre inerpicarsi per diverse due ore); comunque di conoscenza. Come dire: eccovi il Sahara bello e servito: basta scegliere. Per scoprire meravigliosi itinerari che dalla costa si inoltrano verso il cuore più autentico dell'Egitto. Avviso ai comodi solitari:se si è allergici al bus di gruppo e al tutto organizzato, basta chiedere auto con aria condizionata, autista e guida privati. Ogni villaggio o resort della costa è in grado di organizzare il tutto in pochissimo tempo.


MONASTERI DI SAN PAOLO E SANT'ANTONIO
Da Hurgada, El Gouna, El Quseir, Safaga o Soma Bay l'escursione più insolita, e fuori dai circuiti tradizionali, è quella che in un paio di ore porta almonastero copto di . Il luogo, di grande spiritualità e con un'aura d'isolamento totale, saprà trasmettere grande serenità. Si trova a una ventina di chilometri a sud di Zafarana, proprio dove il santo visse e pregò per tutta la vita. Il monastero, eretto forse nel VI secolo da Giustiniano, comprende un piccolo villaggio, tre chiese e anche un paio di abitazioni per ospitare i pellegrini. Poco distante si trova anche il monastero di Sant'Antonio, costruito dai suoi discepoli nel VI secolo. Emerge dal deserto di rocce come un miraggio di pietra, racchiuso tra mura altissime. Si trova ai piedi della montagna dove l'eremita fissò la sua ultima dimora. In una delle chiese è custodita la tomba del santo, meta di pellegrinaggio e devozione spirituale. Proprio dal complesso parte una lunga scalinata che porta alla caverna di Sant'Antonio, oggi trasformata in cappella per la preghiera e il raccoglimento.

LUXOR O IL FASCINO DEI FARAONI
Ma non si può andare in Egitto senza vedere almeno una volta templi e monumenti dell'epoca dei faraoni. Se ci si trova su questo tratto di costa si può fare una spedizione a Luxor. Ci sono le escursioni di un giorno (per turisti stakanovisti, con sveglia all'alba e rientro alla sera) e quelle di due giorni, per assaporare con più calma questa bella full immersion nell'Antico Egitto. Se invece si sa già tutto di Ramses II, del Dio Horus e della barca solare, allora si è liberi da impegni culturali e si può tranquillamente godere del sole, senza sentirsi in colpa. Da non perdere la gita in barca alle isole Giftun. Basta portare con sé un pareo per asciugarsi, maschere e pinne per lo snorkeling e una protezione solare over 30. Sull'isola, infatti, l'ombra praticamente non esiste.

MONTE SINAI PER SPORTIVI
Anche Sharm El Sheikh, nonostante la movida da spiaggia in stile Ibiza, promette escursioni dal volto mistico. La più interessante è quella che porta al Monte Sinai, a 2285 metri d'altitudine. Basta scegliere come arrivarci. Si può fare un tratto a dorso di cammello, se non si soffre di vertigini (gli animali amano camminare sul bordo del sentiero), oppure si può affrontare il trekking verso la vetta, di un paio di ore, proprio come fanno i pellegrini autentici. Ma la salita più impegnativa è la Scala del pentimento: 3750 gradoni scavati nella roccia. La spedizione parte in genere a notte fonda per consentire a tutti (camminatori allenati e non) di sfruttare le ore più fresche e di arrivare in cima proprio quando sorge il sole a illuminare un paesaggio che ha in effetti qualcosa di sacro. Un rito che viene accompagnato dai suggestivi trentatré rintocchi (gli anni di Cristo, ndr) delle campane. Non dimenticate la felpa o un maglione.

TRAMONTO MISTICO
Dopo aver visto l'alba sul Sinai, non si può perdere il tramonto. Quello che vince la palma d'oro come più bello della regione va in scena tra le montagne di Abu Galum, territorio protetto, lungo il Golfo di Aqaba, tra Dahab e Nuweiba. A bordo di fuoristrada si percorrono sentieri polverosi e si attraversano villaggi beduini. Quando si raggiunge la vetta il sole inizia a tingere di rosso il cielo, nel silenzio più assoluto. Le luci sfavillanti di Sharm El Sheikh sono solo a un paio di ore, ma sembra di esserne lontani mille miglia.

DESERTO CANYON
Sharm è anche il punto di partenza per raggiungere il Canyon colorato, una delle meraviglie del Sinai. Si parte a bordo di fuoristrada e dopo un viaggio di circa due ore si lascia la macchina per inoltrarsi a piedi tra le pareti del canyon. Il sentiero è stretto, una specie di labirinto di arenaria, con striature di giallo, viola, rosso e oro. Per esploratori con il gusto dell'avventura.

BIANCO CAMBISE
Banchi di sabbia punteggiati da guglie calcaree e placche gessose. Si presenta così ilDeserto Bianco, immensa fetta di Sahara egiziano, che si estende tra le oasi di Bahariya, Farafra e Siwa, fino a lambire a ovest il territorio libico. Un immenso nulla nel quale 2530 anni fa scomparve, inghiottito da una tempesta di sabbia, l'esercito di 40 mila uomini inviato dall'imperatore persiano Cambise. Un luogo unico, da scoprire oggi in fuoristrada, con pernottamenti in campi tendati allestiti ogni sera verso il cielo. La rotta viene decisa dalle guide.

AL MERCATO DEI CAMMELLI
Da Berenice, qualche ora di macchina a sud di Marsa Alam, si può fare un autentico salto indietro nel tempo, partecipando all'escursione che porta al mercato di cammelli di El Shalatin, al confine con il Sudan. I protagonisti sono i mercanti, dai grandi turbanti chiari sulla testa per proteggersi dal caldo, che portano sopra la loro galabya, un gilet pieno di tasche. Qui custodiscono mazzi di soldi e foglie di qat, l'erba eccitante che masticano per ore e grazie alla quale sono capaci di sostenere contrattazioni interminabili. Tutti fanno l'affare giusto. E, alla fine, con i cammelli stipati a bordo di pick-up, ripartono verso il nulla.

IL FUSTAT WADI EL GEMAL
Nel deserto porta anche la spedizione verso il nuovo parco nazionale di Wadi El Gemal, a una quarantina di chilometri da Marsa Alam. Questa zona protetta comprende lunghi tratti di costa ricoperti di palme e mangrovie, e 60 chilometri di wadi, i canyon oggi asciutti dove un tempo scorreva l'acqua. Il fulcro del parco è il Fustat Wadi El Gemal, un eco-lodge di tende bianche con guide naturalistiche specializzate che portano, a piedi o in cammello, alla scoperta geologica del territorio. Prima di ripartire ci si può sedere nel ristorante Fustat, per assaggiare i piatti tradizionali: falafel e kebab, accompagnati dal karkadè, l'infuso di fiori d'ibisco.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio, consultate la pagina degli indirizzi

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