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Londra, weekend a caccia degli ultimi saldi

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City Break

Londra, weekend a caccia degli ultimi saldi

Il negozio James Smith & Sons, al 53 di New Oxford Street. Aperto nel 1830, vende solo ombrelli e bastoni da passeggio
Il negozio James Smith & Sons, al 53 di New Oxford Street. Aperto nel 1830, vende solo ombrelli e bastoni da passeggio

Bianca o nera. Sontuosa o low cost. Antiquaria o sperimentale. La città più cara del mondo vive tra gli opposti. E tra gli eccessi. Perché a Londra, si sa, non esistono le mezze misure. L'avanguardia va a braccetto con la tradizione, il lusso con gli acquisti solidali, i mercatini con i concept store più contemporanei. È quasi impossibile tracciare una mappa definitiva: gli itinerari si aggiornano mese per mese. E lo shopping diventa l'occasione per scoprire le due facce del lifestyle britannico, tra le grandi firme, i charity shop, l'extralusso e l'ecologicamente corretto. Con un occhio attento al diabolico cambio con la sterlina.

Puntare sulla Croce Rossa
La stilista Stella McCartney, la modella Kate Moss e perfino Kate Middleton, la promessa sposa del principe William: ci sono anche loro tra le frequentatrici abituali dei charity shop, i negozi dell'usato gestiti da organizzazioni umanitarie e benefiche quali la Croce Rossa o Oxfam. E il fascino di queste istituzioni, a metà strada tra glamour e impegno sociale, è ormai globale, con oltre 100 mila clienti l'anno e punte che raggiungono gli 8000 capi venduti in un solo giorno. Abiti firmati (non solo vintage), ma anche libri rari, dischi da collezione e accessori d'arredo, tutto a prezzi bassissimi.
I charity shop sopravvivono infatti grazie alla generosità dei donatori: ricche signore che dismettono il loro guardaroba, ma anche stilisti che regalano i pezzi migliori del loro campionario. In città ce ne sono più di 400, posizionati per la maggior parte in zone prestigiose: Chelsea, Kensington o Notting Hill. Con l'equivalente di neanche 30 euro ci si porta a casa un paio di scarpe di Jimmy Choo, con 40 una giacca di Chanel. Aperto nel 2004 da Isabella Blow, la celebre giornalista di moda scomparsa nel 2008, il negozio della British Red Cross in Old Church Street vanta tra i suoi benefattori nientemeno che l'artista delle scarpe Manolo Blahnik. Da Octavia, invece, che riceve donazioni dai marchi Gap e Urban Outfitter, si va per i capi di abbigliamento maschile, per i dischi in vinile (a partire da 1 sterlina) e per gli accessori per la casa. Mentre da Oxfam, che come tutti gli altri negli ultimi due anni ha visto aumentare le vendite del 10%, si trovano anche gioielli.
Il second hand de luxe ha contagiato anche Londra: Vintage Modes, emporium a pochi passi da Bond Street, disegnato dallo scenografo Finlay McLay con profusione di sete, velluti e cristalli, riunisce sotto lo stesso tetto alcuni leader del settore. Con creazioni d'epoca vittoriana, degli Anni 20, e di stilisti quali Chanel, Yvest St. Laurent, Balenciaga, Fortuny, Vivienne Westwood e Pucci. Una scelta talmente vasta da essere diventato uno dei luoghi dove le star vengono a scegliere i propri abiti in occasione di serate da Oscar e première cinematografiche. E sotto al vestito? I pizzi e le sete della lingerie Anni 30 e 40 di Virginia. E ai piedi le eccentriche creazioni esposte da Marshmallow Mountain, uno dei primi vintage shop della città dedicati alle calzature, in Carnaby Street.

A spasso con Gwyneth
Nel cuore dell'elegante quartiere di Mayfair, a pochi passi da Piccadilly, il Dover Street Market rappresenta l'essenza di ciò che è più lussuosamente cool. All'esterno è un edificio con le caratteristiche tipiche dell'architettura Georgiana: mattoni rossi a vista ed enormi finestre. All'interno, uno spazio ad alta tensione artistica, dove scovare le ultime tendenze. È qui che si trovano gli abiti delle nuove star britanniche della moda quali Gareth Pugh, Bouddica e Christopher Kane, ma anche opere d'arte e musica. I sei piani del palazzo, fino a non molti anni fa, erano occupati da uffici. E ancora oggi, cemento, acciaio satinato, piastrelle e mattoni si mescolano. La forza motrice di questo tempio dello stile, che tra i frequentatori abituali vanta lo stilista John Galliano, Elton John e Gwyneth Paltrow, è Rei Kawakubo, la stilista giapponese fondatrice di Comme des Garçons. Per allestire i sei piani non ha voluto arredatori, ma scenografi, costumisti e fotografi. A pochi passi dal Dover Street Market, Conduit Street è diventata un altro indirizzo impossibile da trascurare. Qui ci sono le boutique di PPQ, giovane duo amato dalla Londra emergente (quella di Peaches Geldof, Lily Allen e Agyness Deyn), e Vivienne Westwood, indiscussa dama della moda made in Uk. I suoi capi sono allegramente mescolati con quelli decisamente più abbordabili proposti dai giganti della High Street quali Top Shop, Primark (che quando ha aperto lo store di Oxford Street è stato assediato da ben 3000 persone ansiose di rifarsi il guardaroba spendendo praticamente nulla), e il giapponese Uniqlo che, con i suoi maglioncini in cashmere a partire da 38 euro, è tra i negozi più gettonati. E frequentati.

Modernariato o ultradesign?
Eclettici, lussuosi e allo stesso tempo ecologicamente corretti, gli oggetti d'arredo, le lampade e i mobili del nuovo design stanno raccogliendo attorno a sé una folta schiera di estimatori. E clienti. Il principale punto di riferimento sono i quartieri dell'East End. È qui, infatti, che si trovano SCP, che al minimalismo di Tom Dixon affianca ceramiche e porcellane old style a partire da 11 sterline, e Vitra. Più che un negozio, uno showroom con pezzi firmati Herzog & De Meuron, Ron Arad e Hella Jongerius.
Dall'altra parte della città, nella zona di South Kensington, si trova invece lo storico Conran Shop, emporio di lusso dedicato alla casa, situato nella splendida architettura art déco della Michelin House. Dato che una delle parole d'ordine delle ultime tendenze è mescolare gli stili, mercatini e negozi d'antiquariato stanno vedendo una nuova ondata di compratori. A interessarsi ora all'antiquariato e ancora di più al collezionismo sono, a sorpresa, i giovani businessman. In cerca di eccitanti rarità, setacciano i negozietti dell'Alfie's Antique Market e del Grays Antique Market, due mercati coperti dove è ancora possibile scovare l'affare. Senza disdegnare le bancarelle del celebre mercatino di Portobello. Super conosciuto, ma non necessariamente una trappola per turisti. Per arrivare diritti alla meta è bene sapere che la zona riservata all'antiquariato è quella che inizia a Notting Hill Gate, tra Chepstow Villas e Elgin Crescent e prosegue lungo Portobello Road. La via dove si trova anche Intoxica!, negozio cult dedicato al vinile. In Portobello Road, le piccole botteghe che animano le arcade (gioielli al 105; musical box al 141; bottiglie e vetri al 151; bastoni da passeggio al 157) sono infatti il luogo ideale per chi è sedotto dal fascino discreto del collezionismo.

Design a dondolo
Città-culla di star del design contemporaneo mondiale, Londra offre un circuito inedito di negozi pionieristici e sperimentali. È qui che si esibiscono i giovani creativi inglesi, appena usciti dalle prestigiose università della città e pronti a sfornare nuovi progetti. Da esibire nelle vetrine di negozi come Beyond the Valley, il concept store di SoHo fondato da tre neolaureate al Central Saint Martins College of Art & Design, che propone una selezione di articoli di design e pezzi in edizione limitata, non ancora in produzione. Come il curioso specchio-lente per coppie Mirror, Mirror di Jim Rokos che crea nuove immagini dall'unione dei connotati dei due partner. Ci sono anche il lampadario bombetta di Jake Phipps (a 282 euro) e i trofei-scultura Sciente & Sons (da 198 euro). Ironici e irriverenti, i giovani designer inglesi si esibiscono anche da Heal's, dove trovare lo specchio Uk di Dan Ziglam e Elliot Brook, a forma di arcipelago britannico. Per la carta da parati, c'è il nuovo showroom dello studio di Glasgow Timorous Beasties. Tra le fantasie proposte, la rivisitazione contemporanea
dei motivi ottocenteschi Toile de Jouy e l'inquietante Devil Damask. Più rassicuranti le mattonelle d'autore di Dominic Crinson. Nel suo atelier si sceglie tra morbide silhouette di corpi nudi e rilassanti motivi botanici. Altro fulcro del design è Mint, un salotto per la sedia a dondolo Quilt di Kiki Van Eijk
e i vasi Unlimited dell'olandese Pieke Bergmans. Chiude il circuito Loop, un negozietto dove l'arredamento è tutto sferruzzato a maglia, dai cappottini per teiere di Ruth Cross ai vasi di Annette Bugansky, che sono di ceramica ma che sembrano di tessuto ricamato. Vedere per credere.

Mangiare e dormire
Per riposarsi dopo una giornata di shopping il consiglio è The Dorchester, la lobby più sontuosa in città a Park Lane. Se invece avete speso troppo nei negozi e volete risparmiare sull'albergo ua soluzione è The Hoxton, il più eclettico hotel low cost londinese.
Per mangiare a pranzo merita una visita Le Coq d'Argent: panoramico, chic, con terrazza e servizio da oscar. Se amate rifugiarvi tra i libri è da provare Sketch Lecture Room & Library Bm, una libreria nascosta con ottimi lunch menu.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi.

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